PENNA SAN GIOVANNI - Un’esilarante carrellata di personaggi, o meglio tipologie di persone: è quello che farà Roberto Ciufoli, in scena con “Tipi” al Teatro comunale di Penna San Giovanni, il prossimo sabato 7 maggio, alle ore 21,30, nell’ambito del festival “Storie” (info 0734710026). Ciufoli, con “Tipi”, sarà poi in scena anche a Pedaso, al cineteatro Valdaso, il 13 maggio, nella data di recupero della rappresentazione prevista ad aprile.
Ciufoli, quante e quali tipologie umane presenterà sul palco?
«Tante, tutte non si potevano però fare, così ho scelto di “abbracciare” una decina di personaggi rappresentativi degli archetipi umani. Così ci saranno lo sportivo, sempre in movimento, il suo opposto, il pigro, il brillante, l’eroe. Ho persino scomodato anche il “supereroe”, parlerò del coatto, dell’ansioso, del timido, dell’innamorato. Ho voluto mantenere l’universalità, e per il momento non ci saranno complottisti, virologi, e similari. I “tipi” di cui le ho parlato sono attuali proprio perché universali, perché lo siamo un po’ tutti. Sono sentimenti descritti da tutti, anche da autori classici come Shakespeare. Figure che, ovviamente adattate ai tempi, possiamo trovare nelle società di 500 anni fa così come in quella di oggi».
Come è strutturata la serata?
«Per ogni “tipo” c’è un mio monologo, ma anche testi e poesia di altri autori».
Come mai ha voluto dedicare uno spettacolo alle tipologie umane?
Cosa sente di dire al pubblico, sui “tipi”?
«Ridete, sorridete in modo intelligente su come siamo fatti. Prendiamoci con un po’ di ironia, e divertiamoci come se vedessimo noi stessi allo specchio. Perchè in fin dei conti, questi “tipi”, lo siamo un po’ tutti».
Serve la leggerezza?
«Sì, e non intendo superficialità. La leggerezza è un traguardo, serve, aiuta».
Ciufoli e le Marche?
«Vengo sempre più spesso! Avete splendidi teatri, tenete molto al teatro. L’ultimo piccolo che ho visto, in ordine di tempo, quello di Montecarotto».
Quello di Penna San Giovanni, dove sarà sabato, è uno dei 62 aspiranti patrimonio Unesco…
«È importante quello che state facendo, e io vado anche oltre: nel patrimonio Unesco dovrebbe entrare “Il teatro”, non solo per parte architettonica. Ho la fortuna di girare tutta Italia e vedere anche dei fantastici gioielli, come ne avete molti nelle Marche. Siete una Regione piena di fermento, capace di mantenere bene il vostro patrimonio. Sarebbe bello potessero entrare nell’Unesco e sarebbe bello anche esserci per recitare».
Progetti futuri?
«A luglio debutterò con Nino Formicola, al Festival di Borgio Verezzi (Savona), con “Il sequestro”, poi continuerò con “Tipi” e anche con “Il test”, che recentemente abbiamo portato anche nella vostra regione. Vado avanti con il teatro».
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