Patty Pravo al Donoma: "Continuo
a essere la ragazza del Piper"

Patty Pravo
Patty Pravo
di Marco Chiatti
3 Minuti di Lettura
Martedì 19 Aprile 2016, 22:17
CIVITANOVA - E’ lei una delle ultime dive rimaste in circolazione. Lontana mille miglia dalle logiche commerciali di certa musica odierna. Agli antipodi dei talent. Lei è rimasta al Piper. Allo spettacolo puro. Quello a cui potremo assistere venerdì sera al Donoma.

Dove arriva Nicoletta Strambelli, in arte Patty Pravo, con il suo fascino inafferrabile e unico, reduce dal successo di Sanremo con “Cieli Immensi” (primo capitolo del nuovo album di inediti “Eccomi”), brano che le è valso anche il premio della critica. Le canzoni dell’ultimo lavoro sono firmate da autori straordinari: c’è il gotha della canzone italiana, da Tiziano Ferro a Giuliano Sangiorgi, da Gianna Nannini a Zibba e a Emis Killa.
La stessa Patty Pravo in vista del concerto di venerdì, si è raccontata.

Come sta andando questo tour che con cui celebra i suoi 50 anni di carriera?
«Il tour non è esattamente per i 50 anni di carriera, ma è per tornare fra la gente e ricantare le mie canzoni Sì, un tour straordinario, che mi ha fatto toccare tantissime città. Tutte le date finora fatte hanno registrato il "tutto esaurito"».

Cosa porterà sul palco?
«Farò una selezione molto particolare visto che siamo in un club, studieremo una serata ad hoc, con brani del mio nuovo album di inediti, dal titolo “Eccomi”, in cui sono condensati ricordi, passioni, storie e molto altro ancora. Ma non mancheranno i miei pezzi storici, state tranquilli».

Lei in questi 50 anni si è costruita l’immagine della diva. Qual è il segreto per riuscire a mantenersi nel tempo un’icona di stile?
«Sono sempre come al Piper, sono ancora una pestifera! Sono semplicemente me stessa, non c’è nulla di studiato a tavolino, io sono solo istinto, ho sempre fatto ciò che sentivo, senza pormi particolari problemi. E, come mi sembra ovvio, ho fatto ciò che mi piaceva e mi appassionava. Del resto, non voglio mica “farmi del male”. E nella mia vita non mi sono fatta mai mancare nulla. L'ho vissuta appieno. Forse questo il pubblico lo ha percepito, sin dall'inizio».

Cosa è cambiato in questo mezzo secolo?
«E’ cambiato il mondo, è cambiato il modo di fare musica.Tutto, oserei dire. È proprio un altro secolo quello in cui oggi viviamo. Non c’è meglio o peggio. Semplicemente le cose sono diverse. E ovviamente è cambiata tantissimo anche la musica, è cambiato il mondo, figuriamoci se poteva non cambiare la musica!».

E l'ultima partecipazione a Sanremo, due mesi fa?
«Ho preferito scendere in gara e non fare semplicemente l’ospite. È andata molto bene, è comunque un festival importante e c’è una bella atmosfera. Poi il risultato è stato notevole, il brano si è classificato al sesto posto e ha vinto il premio della critica “Mia Martini”».

Come si fa a partecipare a Sanremo con la stessa leggerezza con cui si beve un caffè?
«Ho appena bevuto un buonissimo caffè, grazie per questa idea, effettivamente è stato un momento molto piacevole».

Che ricordi ha delle Marche, la nostra regione in cui in 50 anni di carriera sarà venuta spesso…
«Ci sono passata spesso per lavorare e ho il rimorso di non aver avuto mai tempo di fermarmi più perché in macchina vedo dei paesaggi meravigliosi. Però mi chiamate spesso a cantare quindi ci sarà occasione di approfondire!».

 
© RIPRODUZIONE RISERVATA