Partita del cuore, Aurora dei The Jackal cacciata dal tavolo della Nazionale Cantanti: «Vai via, sei donna». E' bufera

Partita del cuore, Aurora dei The Jackal cacciata dal tavolo della Nazionale Cantanti: «Vai via, sei donna». E' bufera
Partita del cuore, Aurora dei The Jackal cacciata dal tavolo della Nazionale Cantanti: «Vai via, sei donna». E' bufera
di Ida Di grazia
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Martedì 25 Maggio 2021, 10:20 - Ultimo aggiornamento: 12:42

Aurora dei The Jackal cacciata dal tavolo della Nazionale Cantanti? E' bufera. La denuncia dell'attrice sui social insieme al collega Ciro Priello, contro il direttore generale Gianluca Pecchini durante la cena ufficiale dell’evento benefico al J Hotel.

Alla vigilia della partita del cuore - che si svolgerà oggi tra la Nazionale Cantanti e i Campioni per la Ricerca, all’Allianz Stadium di Torino, e che per la prima volta verrà trasmessa da Mediaset - uno scandalo rischia di gettare un'ombra sull'evento benefico.

Il racconto

Lunedì sera durante la cena inaugurale il direttore generale della Nazionale Cantanti, Gianluca Pecchini, avrebbe cacciato via dal tavolo Aurora Leone, attrice e volto comico dei The Jackal convocata insieme a Ciro Priello (vincitore di LOL)  a scendere in campo con la maglia dei ricercatori. «Ti devi alzare - le ha detto Pecchini . perché le donne non possono stare al tavolo delle squadre», Aurora e Ciro convinti di aver sbagliato tavolo si spostano, ma il dg della Nazionale cantanti precisa: «Ciro può stare, tu no, non puoi stare seduta qui, sono le nostre regole. Non mi fare spiegare perché».

La denuncia dell'accaduto arriva dai The Jackal via social con Aurora e Ciro che raccontano scioccati l'accaduto e dicono di aver provato a spiegare che l'attrice era stata regolarmente convocata e che aveva dato anche le misure per la divisa: «Ma tu il completino te lo puoi mettere pure in tribuna - avrebbe risposto Pecchini secondo la ricostruzione -  che c'entra. Le donne non giocano. Queste sono le nostre regole e se non le volete rispettare dovete uscire da qua».

Aurora, con la voce rotta spiega di aver avuto difficoltà a reagire, mentre Priello si sarebbe infervorato per difendere la sua amica, come conseguenza sono stati cacciati dall'hotel dove si teneva la cena: «Andro dei Negramaro, Eros Ramazzotti e altri cantanti che erano con noi, sono venuti a chiederci scusa. Quello che è successo ha dell’incredibile. Questo è un evento di beneficenza, non la Champions League. Per questo io e Ciro non parteciperemo alla Partita del Cuore. Ci sentiamo estranei da un contesto che dovrebbe avere tutt’altro scopo. Continuiamo a sostenere il progetto, perché donare per la ricerca contro il cancro resta una cosa importante, ma non ci sentiamo di partecipare alla partita. Avrei voluto giocare anche in quanto donna – spiega si follower  Aurora –, mi spiace parlare in questi toni ma quello che mi è successo non mi era mai capitato. Mi sono sentita in imbarazzo e volete sapere la cosa più divertente? La mascherina che ci hanno dato è contro la violenza sulle donne».

Sui social si è scatenata una vera e propria bufera mandando in tendenza nei trend topis sia "Aurora Leone" che l'hashtag #partitadecuore. L'account ufficiale dei The jackal infine ha pubblicato il seguente tweet: «Quanto accaduto stasera ad Aurora è gravissimo e imperdonabile. Non lasciamo però che questo spiacevole evento distolga l’attenzione dall’importanza di donare per la ricerca contro il cancro tramite un sms al 45527 o sul sito https://dona-adesso».

La smentita

L'account ufficiale della Nazionale cantanti ha pubblicato una storia che sembrerebbe però smentire il racconto di Aurora Leone e Ciro Priello: «Alessandra Amoroso, Madame, Jessica Notaro (...) Rita Levi Montalcini, sono solo alcuni dei nomi delle tantissime donne che dal 1985 (anno in cui abbiamo giocato a San Siro, per la prima volta, contro una compagine femmiile), hanno partecipato e sostenuto i nostri progetti - si legge - La Nazionale Italiana cantanti non ha mai fatto discriminazioni di sesso, fama (...). La Nazionale cantanti non è mai scesa a compromessi: non possiamo accettare arroganza, minacce, maleducazione e violenza verbale dai nostri ospiti».

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