CAMERINO - Entusiasmo da vendere e passione per la vita e il proprio lavoro: insieme nella vita da 53 anni Ugo Pagliai e Paola Gassman saranno protagonisti in “Romeo e Giulietta – una canzone d’amore”, questa sera alle ore 19 all’auditorium Benedetto XIII di Camerino, e poi da domani a venerdì al teatro della Fortuna di Fano (inizio ore 19, domenica ore 17), nell’ambito della rassegna Platea delle Marche in Festa dell'Amat.
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Insieme
La lunga carriera non ha smorzato il loro entusiasmo, «finché ce la facciamo siamo sempre in attività» commenta Paola.
Lo spettacolo
L’idea dello spettacolo è venuta alla “Babilonia Teatri”, che ha cercato espressamente Ugo Pagliai e Paola Gassman per interpretare i due ruoli. Sull’opera shakesperiana Pagliai dice che «questo grande classico dell’epoca elisabettiana prevedeva due ragazzi, un sedicenne e una quattordicenne, e come si usava all’epoca, personaggi femminili non ce n’erano: erano sempre attori uomini ad interpretarli. Ma nell’opera c’è poesia, e c’è un grande spessore nella storia: quando ci hanno proposto di interpretarla, non potevamo tirarci indietro. Anzi, abbiamo voluto proprio accettare».
Di ciò che gli spettatori vedranno sul palco, parla Paola, e dice «è una rivisitazione, gli spettatori, come accade in questi casi, non si devono aspettare altro. Saremo Giulietta e Romeo, ma ci sarà anche una lunga intervista, attraverso l’opera del regista, a noi». Uno spettacolo tutto da vivere, anche perché in passato, da giovani, Ugo Pagliai e Paola Gassman, avevano provato ad interpretare i due personaggi del dramma che Shakespeare ambientò a Verona.
È Paola Gassman che ne parla: «La cosa particolare è interpretare i due giovani alla nostra età. All’accademia io fui giudicata troppo alta per fare Giulietta, e quindi non l’ho mai impersonata. Ugo non aveva mai voluto ruoli romantici come Romeo, e quindi per noi è stato un salto nel buio, condito dall’esperienza di un’intera vita insieme». Le Marche le conoscono bene, diversi anni fa Ugo Pagliai fu direttore artistico del teatro Riccitelli di Teramo, e «le occasioni di venire nella vostra regione non sono mai mancate. Ci torno, ci torniamo sempre volentieri, anche perché si mangia divinamente. E poi il vostro pubblico è particolare, si lavora molto bene nei vostri teatri».