In forma con le arti marzial, il maestro: «Oggi sono un percorso di miglioramento individuale, di attività fisica completa»

Una lezione di arti marziali in palestra
Una lezione di arti marziali in palestra
di Federica Buroni
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Martedì 10 Maggio 2022, 09:15

OSIMO - Un mondo a parte, complesso e affascinante. È quello delle arti marziali, un mix di pratiche fisiche e mentali legate al combattimento. Pratiche salutari, nate per sviluppare forza, migliorare le articolazioni e anche per stare meglio con se stessi.

«In origine, erano utilizzate per aumentare le possibilità di vittoria del guerriero in battaglia, oggi sono una forma di percorso di miglioramento individuale e di attività fisica completa oltre che di difesa personale», spiega Fabrizio Panegin, maestro di arti marziali presso la palestra di MiaFitness club di San Biagio di Osimo, in provincia di Ancona. Dagli inizi, però, molto è cambiato. Le ragioni? Lo chiarisce lo stesso maestro, una vita spesa ad apprendere questa filosofia di vita. Con una premessa: si possono praticare a tutte le età e senza controindicazioni. 


Le arti marziali sono studiate per diversi motivi. Panegin tira le fila: «C’è chi vuole diventare abile nel combattere e nell’autodifesa, chi lo pratica come sport e salute fisica e forma di ginnastica, chi invece predilige autocontrollo e meditazione, anche come responsabilizzazione sull’uso della forza e consapevolezza dei propri limiti». Alcune sono considerate tradizionali «e si richiamano a un substrato etnico, religioso o culturale mentre altre sono moderni sistemi sviluppati da un fondatore o da un’associazione». La sintesi è tracciata. Ma la storia delle arti marziali è variegata. «Molti gruppi di persone – evidenzia Panegin - hanno avuto bisogno di difendersi in qualche momento e, per questo, hanno sviluppato tecniche di combattimento. Altre forme di arti marziali sono l’applicazione sportiva che alcune di queste hanno assunto con il tempo e, in alcuni paesi, si sono sviluppate in tecniche di combattimento».
 

Da un punto di vista fisico, «quello delle arti marziali è un workout che migliora la flessibilità delle articolazioni aumentando forza e resistenza».

Praticandole, infatti, «si lavora sulla schiena e sulla tonificazione muscolare. Da un punto di vista psicologico, i vantaggi sono legati ad una maggiore consapevolezza e sicurezza delle proprie capacità». Già, perché, «conoscendo i movimenti tipici dell’autodifesa si può ottenere una calma invidiabile anche in situazioni di potenziale pericolo. Le arti marziali, infatti, mirano al controllo dell’energia vitale che allontana quella negativa».


C’è anzitutto il judo, molto popolare, basato su proiezioni e prese. «È una disciplina piuttosto tecnica – spiega il maestro - utile soprattutto per la difesa personale». E poi c’è la kickboxing, che unisce tecniche «di pugno tipiche della boxe inglese ai calci del karate: così si rafforzano corpo e mente abbassando i livelli di stress». La lista comprende anche il tai chi chuan, la suprema arte di combattimento. «È un’antica arte marziale cinese basta sul concetto taoista di Ying-Yang cioè l’alleanza degli opposti. Praticarla, rende il corpo più agile e armonioso». Poi ci sono quelle miste, l’mma. Spiega il maestro: «Il mixed martial arts è, il mma, è uno sport da combattimento a contatto pieno con pugni, calci e gomitate». Il Kung fu è «l’insieme di tutte le arti marziali tradizionali cinesi» mentre il jujitsu è un’antica lotta giapponese eseguita a mani nude. Infine, l’aikido, arte marziale giapponese, praticata sia mani nude sia con le armi bianche tradizionali.

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