Bufera sulla Nazionale Cantanti. Aurora Leone: «Cacciata perché donna». I Jackal lasciano la Partita del Cuore

Bufera sulla Nazionale Cantanti. Aurora Leone: «Cacciata perché donna». I Jackal lasciano la Partita del Cuore
di Veronica Cursi
6 Minuti di Lettura
Martedì 25 Maggio 2021, 12:39 - Ultimo aggiornamento: 12:40

E' bufera sulla Nazionale Cantanti che oggi disputerà la Partita del Cuore contro i Campioni della Ricerca. Fra i convocati di stasera ci sarebbero anche Aurora Leone e Ciro Priello dei The Jackal che però - e nonostante la convocazione ufficiale - non parteciperanno all'evento. Il motivo? Aurora sarebbe stata cacciata ieri sera dalla cena che ha preceduto il match di beneficienza. Il motivo addotto dagli organizzatori, sostiene l'attrice in alcune stories su Instagram, è perché «sei una donna», spiega in un video racconto insieme al collega Ciro.

Partita del cuore, Aurora dei The Jackal cacciata dal tavolo della Nazionale Cantanti: «Vai via, sei donna». E' bufera

Bobo Vieri, battaglia legale tra la sorella Veronica e Belen: ecco cosa è successo

«Alzati sei una donna»

Tutto inizia da una richiesta dell'organizzatore, spiegano i due, che avrebbe invitato Aurora ad alzarsi dal tavolo: «Io e Ciro ci siamo seduti al tavolo con la Nazionale Cantanti, e una volta seduti lì l'organizzatore Pecchini è venuto e ci ha detto che non potevamo stare seduti lì. O meglio - continua Aurora -, ha detto che io non potevo stare seduta lì. Abbiamo pensato che ce lo stesse dicendo perché siamo della squadra avversaria». Ma «quando facciamo per alzarci - continua Ciro - l'organizzatore Pecchini dice 'no, no, tu puoi restare. È solo lei che non può rimanere al tavolo dei giocatori». A quel punto Aurora chiede spiegazioni, «e lui - afferma - mi dice 'sei una donna, non puoi stare seduta qui, queste sono le nostre regole". Ho detto guardate che io non sono l'accompagnatrice di Ciro, io sono stata convocata così come Ciro. Lui mi ha detto 'non mi far spiegare il motivo per cui non puoi stare qui, alzatì e mi ha invitato a sedermi a un altro tavolo. Al che Ciro - continua il racconto - si è seduto con me a un altro tavolo e dopo ci ha chiamato in disparte credo il direttore generale della Nazionale Cantanti, il quale parlando con noi ci ha detto 'c'è stato un problema, voi non potevate stare lì perché eravate della squadra avversarià».

Ma quando Aurora e Ciro fanno presente che la motivazione e i termini dati in precedenza erano altri, «ha detto "vabbè ma tu mica giochi, tu sei qui come accompagnatrice", ho risposto che ho la convocazione stampata e mi hanno chiesto la taglia dei completini». La replica? «I completini te li metti in tribuna, da quando in qua le donne giocano?», spiega Aurora che poi racconta come siano stati cacciati dall'albergo e come i cantanti presenti alla scena, fra cui Eros Ramazzotti e Andro, abbiano chiesto scusa per un accaduto che «ha dell'assurdo, del paradossale. la mia presenza lì era al pari di quella di Ciro».

La risposta di Ramazzotti

Proprio Eros Ramazzotti, in qualità di rappresentante della Nazionale cantanti, ha scritto un lungo post su Facebook: «Noi della NIC ( Nazionale italiana cantanti) Non siamo stati coinvolti direttamente nella vicenda scaturita dal comportamento di due persone dello staff. Stavamo parlando tra di noi mentre cenavamo, abbiamo sentito delle voci alzarsi senza capire cosa stesse succedendo. Io ho provato a recuperare la situazione che era oramai precipitata.

Domani mattina avremo un incontro con Aurora e Ciro per spiegare meglio la dinamica dell’avvenimento e scusarci pubblicamente dell’accaduto. NOI NON SIAMO SESSISTI e tantomeno RAZZISTI o OMOFOBI, anzi, ognuno fa qualcosa per chi ha bisogno ( da anni e in tempi non sospetti) sinceramente per un comportamento incauto di due persone dello staff, non possiamo passare per quello che non siamo. W sempre la solidarietà W le donne che sono parte fondamentale della nostra vita».

Sempre su Instagram la figlia Aurora Ramazzotti ci va invece giù pesante: «C'è da disocciarsi ad alta voce e non si dica più che il nostro è un paese inclusivo, cose come queste succedono sempre, la strada è ancora lunga. Il maschilismo esiste. Solidarietà ad Aurora Leone».

Ciro e Aurora, in ogni caso, nelle stories invitano a sostenere il progetto che ha «tutt'altro scopo» rispetto a quanto accaduto. I due, cui poi sarebbe stato anche impedito di entrare nell'hotel per fare il check out, oggi non saranno ovviamente alla partita ma ringraziano per la solidarietà della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro per essersi dissociata dallo spiacevole episodio. 

Il post (cancellato)

L'account ufficiale della Nazionale cantanti ha pubblicato una storia che sembrerebbe però smentire il racconto di Aurora Leone e Ciro Priello: «Alessandra Amoroso, Madame, Jessica Notaro (...) Rita Levi Montalcini, sono solo alcuni dei nomi delle tantissime donne che dal 1985 (anno in cui abbiamo giocato a San Siro, per la prima volta, contro una compagine femmiile), hanno partecipato e sostenuto i nostri progetti - si legge - La Nazionale Italiana cantanti non ha mai fatto discriminazioni di sesso, fama (...). La Nazionale cantanti non è mai scesa a compromessi: non possiamo accettare arroganza, minacce, maleducazione e violenza verbale dai nostri ospiti».

Le reazioni

«A tutti coloro che dicono che nel Paese non esistono misoginia e maschilismo, ecco che puntuale arriva l'ennesima vicenda a smentirli. Le donne vogliono giocare in ogni ambito da protagoniste. Mettetevi l'anima in pace. Non molliamo». Così l'ex presidente della Camera, Laura Boldrini, interviene via Twitter sulla vicenda denunciata da Aurora Leone dei The Jackal intorno alla sua partecipazione alla Partita del Cuore.

«Se denunci sei una pazza mitomane se protesti sei maleducata e arrogante. Se ti incazzi sei isterica. Il ribaltamento (perché donna e partenopea?) fa schifo signori cantanti. Sappiatelo. Cacciate questi signori. Aurora Leone ti abbraccio», scrive l'attrice partenopea Maria Pia Scalzone, la celebre Imma Savastano della serie tv 'Gomorrà. Anche un altro protagonista di 'Gomorra - La seriè, Salvatore Esposito, il Genny Savastato della fiction, ha commentato il post di denuncia dei The Jackal con un laconico: «Che schifo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA