​“Di mare e di vento", lo show su Testa di Marcorè a Senigallia

Neri Marcorè
Neri Marcorè
di Stefano Fabrizi
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Mercoledì 15 Luglio 2020, 01:25
ANCONA - Doveva essere a marzo, ma il lockdown ha bloccato tutto. Ora, la prima nazionale del nuovo spettacolo di Neri Marcorè, “Di mare e di vento – Viaggio nella musica di Gianmaria Testa” ci sarà: l’appuntamento è per sabato 25 e domenica 26 luglio, alle 21.30 nello splendido scenario di Piazza Garibaldi a Senigallia. Poi, il 4 agosto lo show sarà anche al ParcoMiralteatro di Pesaro. (Info: info@fenicesenigallia.it – 335 1776042 dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 12.30).

Dopo Gaber e De Andrè ora Gianmaria Testa. Perché questa scelta?
«È un progetto nato su commissione. Da Parigi mi era arrivata la richiesta di fare una serata ricordo su Testa, dove è molto conosciuto e amato. Un progetto condiviso con la moglie dell’artista Paola Farinetti».

Anche Testa ha un legame con le Marche visto che nel ‘93 e nel ’94 è stato nell’albo d’oro di Musicultura. Lei all’epoca già lo conosceva?
«No. L’ho solo incontrato in un’occasione non ufficiale. Entrambi timidi e schivi ci siamo salutati e basta. È con questo progetto che mi sono avvicinato ai suoi testi e alla sua musica. Una vera folgorazione». 

Testa ha collaborato con i più bei nomi del panorama jazzistico nazionale e con importanti scrittori. Quale affinità tra la sua musica e la sua interpretazione?
«Molte più affinità di quelle che mi potevo aspettare. Tante delle sue collaborazioni sono anche le mie. È un sentire comune. Ovviamente lo spettacolo si basa su una mia è rielaborazione. Mi presento sul palco con Stefano Cabrera al violoncello e Domenico Mariorenzi al pianoforte e alla chitarra. E ovviamente io, voce e chitarra. La base è il suo lavoro “Da questa parte del mare ”. E non è escluso che questo progetto si possa arricchire, camin facendo, andando a chiedere il supporto di amici comuni come Fresu, Rea, Bosso. Con Mirabassi e Brunello era in calendario una esibizione a Torino, poi cancellata per l’attuale a situazione». 

Inevitabile non citare con lei RisorgiMarche. Dopo tante titubanze e soprattutto con le restrizioni anti-Covid la decisione di farlo ugualmente. Perché? 
«Sarebbe stato un peccato perdere una manifestazione dopo tre anni di intenso lavoro. E soprattutto non abbiamo voluto deludere le richieste di visibilità da parte dei sindaci del territorio colpito dal sisma del 2016. Ovviamente, quest’anno non ci saranno i grandi prati, ma le piccole piazze dei borghi. Gli amici musicisti hanno risposto con generosità e non è detto che al calendario già annunciato si possa aggiungere qualche altro nome. Io, come promesso, sarò più defilato. Parteciperò solo a qualche evento. L’organizzazione è in mano a Battista Tofoni che come sempre sarà impeccabile. La prima data è sabato 18 luglio a Falerone con “Musica nuda” di Petra e Mangoni».

Il lockdown cosa le ha lasciato di negativo e di positivo?
«La tragedia dei morti e di tutti coloro che hanno sofferto è una ferita non rimarginabile. Senza contare il dramma della crisi economica. Il lockdown, comunque, mi ha permesso di staccare la spina. Per tre mesi ho evitato di essere il criceto che gira in continuazione nella ruota per paura di cadere. E mi ha fatto riavvicinare ai miei cari. Di contro la sensazione di insicurezza data dalla sospensione della realtà». 

Oltre al teatro, la musica anche il cinema. Ci sono dei film dove la troviamo nel cast, ce li ricorda.
«“Cambio tutto” presente su Amazon Prime e “Si muore solo da vivi” presente su Chili. Le sale sono chiuse. La piattaforma digitale è diventata una scelta obbligata». 
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