Il patron Valter Scavolini: «La scelsi, era popolare come Pertini e Wojtyla, era entrata nelle case degli italiani con la conta dei fagioli»

Raffaella Carrà nell'84 in un fermo immagine di uno spot per la Scavolini
Raffaella Carrà nell'84 in un fermo immagine di uno spot per la Scavolini
di Camilla Cataldo
3 Minuti di Lettura
Martedì 6 Luglio 2021, 03:10

“La più amata degli italiani” fu il tormentone degli anni ‘80, gli anni della Milano da bere, degli yuppies importati da New York, dei paninari e di una Pesaro che veleggiava con il vento in poppa. C’era il Salone del Mobile, la Scavolini che con le sue cucine conquistava fette di mercato ed era alla vigilia della sua stagione d’oro del basket.

Raffaella Carrà ne divenne la testimonial perfetta tra l’84 e l’87 a uso e consumo delle famiglie, un nome, un volto e un claim destinato a rivoluzionare per sempre il concetto di spot. Patron Valter Scavolini ha ricordato, più volte nelle interviste che negli anni ha rilasciato, come nacque quell’intuizione semplice ma allo stesso tempo geniale. Dall’estrema popolarità del personaggio che, smessi i panni della ballerina con il suo “Tuca Tuca” e le “Canzonissime” leggendarie, era riuscita a entrare prepotentemente nelle case degli italiani con il suo “Pronto Raffaella” e quella conta impossibile dei fagioli in una boccia che stava facendo impazzire coloro che per qualche ragione incrociavano l’indovinello. Allora un sondaggio di Sorrisi e Canzoni Tv, la bibbia televisiva, aveva decretato che c’erano solo tre grandi personaggi popolari in Italia: Sandro Pertini, Papa Giovanni Paolo II e Raffaella Carrà.


La campagna pubblicitaria
Scavolini che stava galoppando con i fatturati stava predisponendo una campagna pubblicitaria forte, che potesse entrare nelle case. Ci voleva un personaggio: conosciuto e di cui gli italiani potessero fidarsi. «Non potendo contare su Pertini e il Papa - ha ricordato più volte Scavolini, divertito -, abbiamo optato per Raffaella Carrà».

Come è poi andata lo ricordiamo tutti. «Di lei ho un ricordo bellissimo – ci dice Valter Scavolini dalla Sardegna -. Nel 1984, quando è entrata a far parte della Scavolini come testimonial e ha legato nome e immagine al nostro prodotto, abbiamo ottenuto grandi risultati. Era il periodo migliore della sua carriera, conduceva una trasmissione di enorme successo e ce l’ha trasmesso anche a noi. I nostri spot andavano in onda durante “Pronto Raffaella”, lei è stata un grande personaggio, ci ha dato molto e mi dispiace veramente tanto che se ne sia andata. Per me era una ragazza… Aveva un anno meno di me. Recentemente ci siamo sentiti qualche volta perché serviva il suo consenso per pubblicare le immagini, ci siamo lasciati in buonissimi rapporti».


Il cordoglio
Queste le parole di cordoglio di Fabiana Scavolini, Ceo di Scavolini spa. «Siamo profondamente addolorati dall’inaspettata notizia della scomparsa di Raffaella Carrà, ineguagliabile professionista e icona con cui abbiamo avuto l’onore di collaborare per tre bellissimi anni. È con lei che la cucina Scavolini è diventata “La più amata dagli italiani” sancendo l’inizio di un percorso in cui il suo contributo è stato straordinario e fonte di ispirazione per tutti noi. Di Raffaella conserveremo un indelebile ricordo». 

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