Fulminacci da Sanremo al Morro Fest: «Con le canzoni parlo di me e della mia vita»

Il cantautore Fulminacci
Il cantautore Fulminacci
di Chiara Morini
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Venerdì 16 Luglio 2021, 11:58

MORROVALLE - Farà tappa a Morrovalle, per il secondo appuntamento del Morro Fest, il “Tante care cose tour” di Fulminacci, al secolo Filippo Uttinacci. Il cantante sarà alle 21,30 di oggi, venerdì 16 luglio, sul palco dell’Arena San Francesco (info: Eclissi Eventi 0733865994), ed eseguirà brani dal suo ultimo album che contiene anche la canzone del Festival di Sanremo 2021. 
Fulminacci, che storia racconta con l’album Tante care cose?
«Innazitutto ci tengo a dire che questo è il seguito del precedente. È quasi autobiografico, parla di me, e della mia vita».
Perchè quasi autobiografico? 
«Con la musica e le mie canzoni posso raccontarmi in maniera creativa, è come avere la licenza poetica per narrare le cose». 
L’album ha 10 brani, se dovesse sceglierne uno, a quale è più affezionato?
«Ne vorrei citare due in particolare. Uno per motivi personali, “Le biciclette”, la mia prima canzone autobiografica al 100%. Poi per ragioni lavorative le nomino “Forte la banda”».
Il tour arriva subito dopo lo stop. Com’è stato fermarsi e poi riprendere?
«A me, devo dire, che è andata bene. Non avevo tour programmati, lo stop era previsto e ne ho approfittato a livello artistico. Nei brani non c’è il Covid, li avevo scritti prima e poi ho messo a punto l’album. Non volevo parlare della pandemia, tranne per un brano, “La fine della guerra”, che ho autoprodotto in casa in un giorno. Non capita mai di avere questi tempi con un disco. Ora però sono live».
Perchè ha scelto questo nome d’arte, Fulminacci?
«Nessun motivo particolare. Volevo qualcosa che unisse il mio nome, Filippo al mio cognome, Uttinacci, ed è arrivato questo nome, Fulminacci. Poi parlandone con la mia famiglia ho scoperto che era l’esclamazione di alcuni fumetti, tra cui Braccio Di Ferro».
Nell’album c’è Santa Marinella, che ha portato a Sanremo. Com’è stato partecipare al Festival? 
«Un’emozione unica, complicata anche da descrivere a parole. L’ho vissuta appieno, sia con molta responsabilità che con grande soddisfazione. Posso dirle anche che avevo tanta ansia e allo stesso tempo felicità».
Pensa che tornerà a Sanremo?
«Non lo escludo, ma non penso, al momento, che sarà nell’immediato».
Alcuni la collocano nell’Indie pop. É difficile fare del buon pop oggi?
«Mi fa piacere che mi considerino pop. Io però quando scrivo, produco quello che mi viene in mente, non mi lego ad un solo genere. Ascolto tutto, vari stili, anche il pop. Sperimento tutto e non sono fan di una sola cosa».
Nell’agenda di Fulminacci ci sono altri progetti in vista? 
«Al momento sono in questo mio solo tour, poi mi concentrerò e ci rifletterò un attimo. Non sono comunque nella mia fase creativa, ma in quella di questo bellissimo viaggio alla scoperta dell’Italia».
Conosceva le Marche? 
«Per lavoro non ho viaggiato molto, ho cominciato da poco.

E scopro tanti luoghi. In ogni dove ci fanno assaggiare buon cibo. Ricordo anche le Marche, due anni fa ero a Montecosaro. Al pubblico voglio dire che sono contento di esserci».

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