Le opere dei grandi pittori italiani del Trecento nel chiostro di Sant’Agostino decorato dalla luce a Mondolfo

La suggestiva installazione nel chiostro di Sant'Agostino a Mondolfo
La suggestiva installazione nel chiostro di Sant'Agostino a Mondolfo
di Francesco Giorgi
3 Minuti di Lettura
Martedì 22 Dicembre 2020, 01:50

MONDOLFO - Il borgo di Mondolfo è promotore di un progetto d’arte urbana “a cielo aperto”, Ars in tenebris lucet – L’arte risplende nelle tenebre, il cui tema centrale è il Natale. La scalinata di Via Fratelli Rosselli – ribattezzata “scala/pianoforte” per via dei suoi gradini a forma di tasti – è illuminata artisticamente, mentre nel chiostro del complesso monumentale S. Agostino

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sono presenti delle riproduzioni di opere d’artisti italiani dal Trecento ai giorni nostri, che si sono cimentati con il tema della natività. Le decorazioni luminose e il camminamento nel chiostro rimarranno fino al 2 febbraio 2021.

La cultura in primo piano
L’iniziativa converge all’interno di Mondolfo galleria senza soffitto e ne rappresenta un prolungamento. Dopo il successo di quest’estate, con le installazioni fotografiche permanenti di Mario Giacomelli e vari interventi sinestetici di street art, il progetto, lanciato dall’associazione Pam – Pro arte Mondolfo – in collaborazione con il Comune di Mondolfo, si arricchisce dunque di questo nuovo tassello, legato inevitabilmente al periodo d’incertezza dovuto alla pandemia.

L’arte risplende nelle tenebre perché non può farlo all’interno dei musei, chiusi in ragione delle restrizioni e delle misure anti-contagio previste dal governo per contrastare il diffondersi dell’epidemia. “Era fondamentale dare un segnale per ribadire la centralità del ruolo e dell’importanza dell’arte e della cultura, che troppo spesso passano in secondo piano”, ha sottolineato Filippo Sorcinelli, curatore artistico dell’iniziativa.


L’illuminazione della scala/pianoforte di Via Fratelli Rosselli, divenuta nei mesi estivi protagonista sui social networks, affermandosi come uno dei luoghi più fotografati delle Marche, alterna profusioni di luce e cambi di colore. La sovrasta dall’alto una scultura, anch’essa luminosa, una sorta di scarabocchio tratteggiato da una penna, composto da fili intrecciati tra loro. Il Chiostro del Complesso Monumentale di Sant’Agostino, oltre ad essere anch’esso illuminato, ospita inoltre un ciclo di natività - riprodotte in formato gigante - di Francesco di Giorgio Martini, Giotto, Andrea Mantegna, Carlo Crivelli, Cosmé Tura, Federico Barocci, Lorenzo Lotto, Raffaello Sanzio, oltreché tre lavori contemporanei – appartenenti alla Transavanguardia – di Mimmo Paladino, Francesco Clemente e Felice Casorati.

Il tema della natività - che porta con sé il senso della nascita – è dunque affiancato alla lezione dell’arte, che sta proprio nella semplicità del messaggio diffuso e nell’autentica trasmissione di valori e di libertà e che per questo – metaforicamente - rappresenta una folgore nel bel mezzo delle tenebre. Come un bagliore che dissipa lo scetticismo, l’arte – e più in generale la cultura – fuoriesce, quindi, dalle sale dei musei chiusi, per illuminare i luoghi storici e le vie del borgo.

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