Moana e le altre, il cinema a luci rosse in Italia: gli "spaghetti porno" 25 anni dopo

Moana e le altre, il cinema a luci rosse in Italia: gli "spaghetti porno" 25 anni dopo
Moana e le altre, il cinema a luci rosse in Italia: gli "spaghetti porno" 25 anni dopo
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Giovedì 27 Ottobre 2022, 18:59

Si chiama "Moana e le altre, il cinema pornografico in Italia". Torna, a 25 anni dalla prima pubblicazione e in una versione completamente aggiornata, un documento unico, appassionato e divertente, diventato negli anni un cult: la storia dello “spaghetti porno” . Con la prefazione di Enrico Ghezzi e le testimonianze esclusive di Moana Pozzi, Riccardo Schicchi, Joe D'amato, Detto Mariano, Bob Malone, Karin Schubert, Eva Orlowsky, Maurizia Paradiso, Jessica Rizzo, Marco Toto, Luana Borgia, Rossana Doll, Francesco Malcom, Manya, Max Bellocchio, Silvio Bandinelli, Selen, Michele Capozzi e tantissimi altri… In esclusiva su Amazon.

Economia e costume (tolto)

Pur rigorosamente escluso da ogni forma di censimento ufficiale, espulso da cataloghi, dizionari o annuari del cinema, il “filone” del cinema pornografico, nel nostro Paese, dalla fine degli Anni 70 alla metà degli anni 90, ha rappresentato una realtà economica e di costume rilevante. Ma che cosa c'era, al di là di ogni folcloristica banalizzazione dei mass media, dietro e dentro il mondo della pornografia italiana? Chi sono stati i pionieri - registi, produttori, attori, generici, tecnici, doppiatori - che alla fine degli anni '70, negli anni bui della crisi del cinema seguita alle stagioni dello spaghetti western, dello spaghetti horror, dei polpettoni mitologici e del poliziottesco trucido, hanno trovato rifugio, protetti da fantasiosi pseudonimi, nello spaghetti porno? Chi erano i veri protagonisti? Chi muoveva il business? Questo libro, uscito per la prima volta nel 1997, traccia un profilo reale del cinema “hard core” italiano.

Lungo lavoro di ricerca

Gli autori, attraverso un lungo lavoro di ricerca, basato su documenti e decine di interviste con gli addetti ai lavori, hanno ripercorso la storia di un genere considerato fin dal suo primo apparire un “non cinema”, qualcosa di “altro” rispetto al cinema “normale”, e che pure, in Italia, uno dei pochi Paesi europei a non avere una legge materia di pornografia, ha raggiunto livelli di accettazione sociale senza paralleli altrove.

Basti pensare all'elezione in Parlamento di Ilona Staller, in arte Cicciolina, primo caso al mondo, alla popolarità acquisita da un personaggio come Moana Pozzi, alla presenza di Riccardo Schicchi, pigmalione storico di tante pornostelline, di Jessica Rizzo e Selen tra gli ospiti di popolari trasmissioni televisive. “Moana e le altre”, arricchito da molte immagini inedite, esplora il cinema porno italiano sotto ogni aspetto: dal suo progenitore, il cinema erotico italiano, autentico “vivaio” dell’hard, ai generi che si sono progressivamente affermati.

La censura

E ancora i dialoghi, le musiche, il ruolo della censura. Andrea Di Quarto, nato in provincia di Palermo, giornalista professionista dal 1990, ha scritto di cronaca e di sport per i quotidiani “L'Ora”, “Il Giornale di Sicilia”, “La Notte” e “Il Corriere Adriatico”. Ha lavorato a “La Prealpina” di Varese e da 30 anni si occupa di spettacolo per i periodici della Arnoldo Mondadori Editore. Michele Giordano, messinese di nascita e genovese d'adozione, ha lavorato al Corriere Mercantile, a La Notte e come inviato speciale alla Mondadori. Ha scritto di cinema (La commedia erotica italiana, e Giganti buoni, da Ercole a Piedone, il mito dell'uomo forte nel cinema italiano, entrambi per Gremese). E di porno (Moana e le altre, vent'anni di cinema porno in Italia, Gremese, e Narcisi a luci rosse, Prospero). Dirige la rivista Nocturno, scrive di architettura su Arca International e ha un proprio blog sul Fatto Quotidiano. Moana e le altre, di Andrea Di Quarto e Michele Giordano (DiGi, 378 pagine, 25,90 euro).

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