Miguel Bosé e il Covid: «Ma quale pandemia, è un complotto per vendere vaccini ordito dal Forum di Davos»

Miguel Bosé e il Covid: «Ma quale pandemia, è un complotto per vendere vaccini ordito dal Forum di Davos»
Miguel Bosé e il Covid: «Ma quale pandemia, è un complotto per vendere vaccini ordito dal Forum di Davos»
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Lunedì 19 Aprile 2021, 21:54 - Ultimo aggiornamento: 21:56

Miguel Bosé continua la sua postura negazionista nei confronti della pandemia e del Covid. Il popolare cantante spagnolo, infatti, è stato protagonista della seconda parte dell'intervista con il conduttore Jordi Evole, sull'emittente televisiva La Sexta.

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Sin dal marzo dell'anno scorso, Miguel Bosé si era espresso su posizioni che tendono a negare la pandemia e la gravità della diffusione del Sars-CoV-2.

Dopo la prima parte dell'intervista, andata in onda domenica 11 aprile, ieri sera il cantante ha rincarato la dose nella seconda parte, di cui parla anche il portale spagnolo 20minutos.es. «Solo io possiedo la verità, altro che bufale. Sono negazionista e lo dico a testa alta. Non mi interessa ciò che pensano gli altri, se avessi dato peso alle parole di altri non avrei mai avuto questa carriera» - le parole di Miguel Bosé - «Dov'è il virus? Io non lo vedo. Questo è solo un complotto per sottomettere i popoli e vendere i vaccini, io mi sono informato e documentato. Non ci servono i vaccini, ma le cure».

La svolta antivaccinista di Miguel Bosé ha del clamoroso, se si pensa che lo stesso cantante, anni fa, lanciò una raccolta fondi per la ricerca e lo sviluppo di un vaccino contro l'Hiv. Quando il conduttore Jordi Evole lo ha invitato a confrontarsi con uno scienziato, il cantante si è rifiutato categoricamente. «Non sono un professionista, non ho le conoscenze adeguate per parlare con uno scienziato. Ma sono molto informato e sono dalla parte della verità» - ha affermato Miguel Bosé - «Questa faccenda non ha neanche il potenziale per poter essere una epidemia, l'hanno voluta trasformare in una pandemia. E sono particolarmente accreditato a parlare di questo argomento, visto che mi ha toccato direttamente e ho avuto modo di approcciarlo».

Il riferimento di Miguel Bosé è alla morte della madre Lucia, scomparsa a 89 anni nel marzo 2020 proprio dopo aver contratto il coronavirus. Il cantante però non ha dubbi sulle proprie teorie: «Questa falsa pandemia non è nata dalla Cina, ma da un cartello di supermiliardari psicopatici che rispondono al nome di Forum di Davos. Hanno pianificato tutto questo da 10-15 anni, basta cercare le informazioni sul web e troverete tutto. Queste persone si credono padroni dell'umanità e del pianete perché sono molto ricchi e molto arroganti. Ma vedrete: cadranno tutti, uno dopo l'altro. Politici, scienziati e imprenditori farmaceutici: non potranno più uscire di casa tranquilli. Ci sarà un'altra Norimberga e coinvolgerà tutto il sistema, da destra a sinistra. Voglio un mondo nuovo e lo avremo».

Miguel Bosé ha poi spiegato di essere amareggiato per le tante critiche ricevute dopo le sue affermazioni e punta il dito anche contro la Global Alliance for Vaccines and Immunization (Gavi), una fondazione che promuove le vaccinazioni nelle zone più povere del mondo e che secondo il cantante farebbe parte della Fondazione Bill & Melinda Gates, anche se non è vero. «Una mia cara amica mi ha detto: "Mio cognato lavora per Gavi e forse non sei molto informato". Le ho risposto: "Io sono molto informato, forse è tuo cognato che non sa neanche con chi lavora"» - le parole del cantante - «Sono tornato a essere più lucido di tanti anni fa ed è per questo che so la verità».

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