Miguel Bosé continua la sua postura negazionista nei confronti della pandemia e del Covid. Il popolare cantante spagnolo, infatti, è stato protagonista della seconda parte dell'intervista con il conduttore Jordi Evole, sull'emittente televisiva La Sexta.
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Sin dal marzo dell'anno scorso, Miguel Bosé si era espresso su posizioni che tendono a negare la pandemia e la gravità della diffusione del Sars-CoV-2.
La svolta antivaccinista di Miguel Bosé ha del clamoroso, se si pensa che lo stesso cantante, anni fa, lanciò una raccolta fondi per la ricerca e lo sviluppo di un vaccino contro l'Hiv. Quando il conduttore Jordi Evole lo ha invitato a confrontarsi con uno scienziato, il cantante si è rifiutato categoricamente. «Non sono un professionista, non ho le conoscenze adeguate per parlare con uno scienziato. Ma sono molto informato e sono dalla parte della verità» - ha affermato Miguel Bosé - «Questa faccenda non ha neanche il potenziale per poter essere una epidemia, l'hanno voluta trasformare in una pandemia. E sono particolarmente accreditato a parlare di questo argomento, visto che mi ha toccato direttamente e ho avuto modo di approcciarlo».
Il riferimento di Miguel Bosé è alla morte della madre Lucia, scomparsa a 89 anni nel marzo 2020 proprio dopo aver contratto il coronavirus. Il cantante però non ha dubbi sulle proprie teorie: «Questa falsa pandemia non è nata dalla Cina, ma da un cartello di supermiliardari psicopatici che rispondono al nome di Forum di Davos. Hanno pianificato tutto questo da 10-15 anni, basta cercare le informazioni sul web e troverete tutto. Queste persone si credono padroni dell'umanità e del pianete perché sono molto ricchi e molto arroganti. Ma vedrete: cadranno tutti, uno dopo l'altro. Politici, scienziati e imprenditori farmaceutici: non potranno più uscire di casa tranquilli. Ci sarà un'altra Norimberga e coinvolgerà tutto il sistema, da destra a sinistra. Voglio un mondo nuovo e lo avremo».
Miguel Bosé ha poi spiegato di essere amareggiato per le tante critiche ricevute dopo le sue affermazioni e punta il dito anche contro la Global Alliance for Vaccines and Immunization (Gavi), una fondazione che promuove le vaccinazioni nelle zone più povere del mondo e che secondo il cantante farebbe parte della Fondazione Bill & Melinda Gates, anche se non è vero. «Una mia cara amica mi ha detto: "Mio cognato lavora per Gavi e forse non sei molto informato". Le ho risposto: "Io sono molto informato, forse è tuo cognato che non sa neanche con chi lavora"» - le parole del cantante - «Sono tornato a essere più lucido di tanti anni fa ed è per questo che so la verità».