Maurizio Costanzo, compleanno e nozze d'argento con Maria De Filippi

Maurizio Costanzo e Maria De Filippi
Maurizio Costanzo e Maria De Filippi
di Marco Castoro
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Venerdì 28 Agosto 2020, 15:57 - Ultimo aggiornamento: 16:01

Il giorno di Maurizio Costanzo. Compleanno numero 82 e nozze d’argento con Maria De Filippi che sposò il 28 agosto 1995 davanti al sindaco di Roma Francesco Rutelli. L’ho intervistato in più occasioni e ho partecipato come giornalista anche a più puntate dell’Uno contro tutti del Costanzo Show. Mi ha sempre colpito la sua schietta lucidità nel fare breccia con poche parole sull’argomento. Quando lo intervisti la prima cosa che cerca è dire qualcosa di grosso, un giudizio o un pensiero, un virgolettato che il giornalista possa annotare con soddisfazione. E dopo che vede il sorriso dell’interlocutore e capisce di aver suscitato interesse eccolo là che ti ammolla la fatidica frase: “Ti ho dato il titolo, eh… contento?”. Poi si rilassa, tanto sa che l’osso l’ha già dato in pasto, e quindi ora tutto può scorrere liscio. Da lui si impara ad andare a braccio, senza copione. Alla Arbore-Boncompagni per intenderci.
Ecco alcuni suoi pensieri raccolti in ordine sparso.  

«All’uno contro tutti i politici non vengono, non accettano l’invito perché hanno paura delle domande spontanee e fuori dagli schemi».

«L’acquario di Fazio non credo l’abbia copiato da me. Può essere una coincidenza. Fazio ha detto che l’ha fatto in omaggio a me». 

«Penso che la commissione di Vigilanza debba preoccuparsi di come va la Rai. Deve contestare scelte sbagliate come quelle di mettere al sabato sera su Rai1 programmi che fanno il 10% di share».

«Quando si fa un programma ci deve essere un motivo logico, un perché. Un deficit autorale incide su tutto».

«Ho avuto talmente tanti ospiti che potrei portare un’intera cittadina sul palcoscenico. È mancato solo il Papa».

«Non dimenticherò mai né il bacio di Loredana Bertè con il saluto Ciao Mimì dopo aver cantato una canzone di Mia Martini e neanche gli occhi lucidi di Gorbaciov quando parlammo di sua moglie».

«Non ce la faccio a sentir parlare in tv di politica per più di due ore e mezzo. È una tortura. Una noia. Non seguo le fiction. Sogno sempre il varietà».

«In tv Carlo Conti è senza ombra di dubbio il più bravo. Ha assorbito la lezione antica modernizzandola. Molto brava è pure Eleonora Daniele. Sa muoversi bene in conduzione e sa fare le interviste. Come è brava Silvia Toffanin a Verissimo».

«Il Papa come ospite è il mio sogno nel cassetto».

«Con Berlusconi come editore ho lavorato molto bene. Io fui tra quelli che più di tutti gli sconsigliò di entrare in politica. Se lo legò al dito. La sera stessa che vinse le elezioni mi chiamò per dirmi: “Hai visto che avevo ragione” ».

«Mi dispiace per i giornali. Penso proprio che ci si stia avviando verso la fine. So di essere tra i pochi che ancora compra due mazzette. Per me l’informazione è toccare il giornale con le dita, ma i giovani si informano sul web. Come disse Seneca: il vento non si ferma con le mani».

«I coccetti di tartarughe e i baffi sono i miei portafortuna. Ci sono tante persone che trasmettono negatività. E quindi mi difendo. I baffi li ho dal 1975. Avevo la barba lunga e andai dal barbiere. Fu lui a dirmi che avevo un bel paio di baffi folti e che mi stavano bene. Non li ho più tagliati, non per vanità o superstizione, ma perché mi fanno compagnia».

«La Rai è la mamma, Mediaset è l’amante. La Rai deve avere la coscienza e la consapevolezza di essere la Rai, con la sua lunga storia alle spalle e con i magazzini pieni di materiale straordinario».

«Stare a fianco di una perfezionista instancabile come Maria non mi mette ansia. Mi dispiace solo che ci vediamo poco. Da anni lei è una certezza. Il suo successo è dovuto al fatto che ci pensa molto a come fare i suoi programmi. Cura ogni dettaglio. Alessandro Manzoni, a chi gli chiedeva come avesse fatto a scrivere i Promessi Sposi, rispondeva: ci ho pensato e poi ho cominciato a scrivere».

«Come fa Maria a piacere sia ai giovani sia agli over? La sua forza sta nel possedere un’alta personalità.

Ma nello stesso tempo nel sapersi sottrarre alla telecamera, senza però perdere mai la certezza della guida».

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