“Da marchigiano
sono un visionario”

Stefano Fabrizi
Stefano Fabrizi
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Domenica 30 Marzo 2014, 18:22 - Ultimo aggiornamento: 1 Aprile, 15:59
ANCONA - inesauribile l’affetto del grande pubblico per Giovanni Allevi, che torna con nuovi concerti di pianoforte, nel “Piano Solo Tour 2014”, dopo il successo del “Sunrise Tour” in cui nel triplice ruolo di compositore, musicista e direttore d’orchestra aveva portato sul palco il suo primo concerto per violino e orchestra in Fa minore “La Danza della Strega”. Chiuso il 2013 con la sfida vinta di un album interamente dedicato alla magia del Natale, “Christmas for you”, e la recente certificazione del Disco di Platino per “Alien”, il compositore torna in concerto, per riportare sul palco un programma musicale di pianoforte solo che abbraccia la sua pluripremiata e ventennale attività compositiva. Allevi eseguirà, infatti, le melodie entrate ormai nell’immaginario musicale di tutto il suo pubblico, le stesse che lo hanno portato a essere considerato l’enfant terrible della musica classica contemporanea.



È proprio vero: il primo amore non si dimentica mai. È così che dobbiamo interpretare questo suo ritorno ai concerti con il pianoforte solo?

Sì, è un amore folle. Da piccolo mi era vietato toccarlo e, ancora oggi, quando mi avvicino a un pianoforte, ho la sensazione di svelare un mondo segreto e proibito.



Un tour che sta registrando continui sold out. Come riesce a catturare il pubblico?

È assolutamente un mistero. Ho comunque una mia personale spiegazione. Soffro da anni di ansia e panico e per questo sono perennemente in contatto con il buio dell’anima. Scrivo allora una musica che esprime una continua spinta verso la luce: chiedo, infatti, alle mie note di regalarmi un po’ di sollievo, e forse questa mia esigenza viene condivisa in maniera collettiva.



Ogni tanto è soggetto a critiche da parte di alcuni “puristi” della musica classica. Come reagisce?

Non più. Ora comincio a ricevere delle sincere attestazioni di stima da parte del mondo accademico. Ma ciò che ormai conta più di ogni altra cosa per me è l’affetto della gente. Sento che le persone mi vogliono bene, e non esiste riconoscimento accademico che possa eguagliare questo dono che ricevo e che spero di continuare a meritare.



Si sente ancora un alieno?

Sempre di più! Ho scelto di seguire per la musica la strada più difficile e coraggiosa, cioè il confronto con le forme classiche e l’utilizzo di materiali contemporanei. Oggi tutti si affrettano a scrivere musica funzionale, che garantisca un successo immediato. A me, invece, del successo non è mai importato nulla, perché ho sempre pensato solo alle note musicali. Questo fa di me un alieno.



Un ventennio di carriera. Quali sono per lei le tappe che considera fondamentali?

Il mio primo concerto a Napoli davanti a un pubblico di cinque persone, il debutto a New York, la critica feroce del Maestro Uto Ughi, con la quale egli stesso, senza volerlo, mi ha fatto apparire un innovatore.



Tanti brani e tanti successi. A quale è più legato e perché?

Vado molto fiero del mio concerto per violino e orchestra. Attraverso le note di quello strumento magico si è manifestata la mia anima dannata.



Componimento, esecuzione e direzione: in quale veste si trova più a suo agio?

Mi sento più a mio agio nelle vesti di una persona che vive intensamente le ombre e le luci della sua vita. I ruoli e le definizioni sono solo conseguenze.



Domani il suo tour farà tappa alle Muse di Ancona. Pensa che sarà un po’ più emozionato rispetto alle altre date?

Lo considero il concerto più emozionante, immagino il pubblico delle Muse come un cuore pulsante, con cui sarò in diretto contatto grazie al pianoforte.



Cosa proporrà nelle scaletta del Piano Solo Tour?

Eseguirò alcuni brani tratti dal mio primo album, che non porto in concerto da anni, oltre a quelli che i fan hanno definito i miei grandi classici. In generale sarà un viaggio dell’anima, spero più intenso possibile.



Cosa porta delle Marche quando è in giro per il mondo?

Credo che l’inclinazione più rappresentativa dei marchigiani, che ho fatto mia, sia quella di essere dei visionari, con la mente e il cuore protesi sempre verso nuovi orizzonti.



Info: unica data nelle Marche, i biglietti in vendita a 46 euro, 36,80 euro e 28,75 euro presso biglietteria del Teatro delle Muse 071-52525 e circuito di vendita Ticketone.
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