Le Marche e i Templari, ecco l'itinerario alla ricerca di tutte le tracce lasciate in chiese e abbazie

Due templari nei cunicoli sotterranei di Osimo
Due templari nei cunicoli sotterranei di Osimo
di Veronique Angeletti
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Sabato 15 Gennaio 2022, 09:10

ANCONA - Nato nel 1200 per difendere il Tempio di Gerusalemme e per organizzare la sicurezza e l’assistenza ai pellegrini diretti in Terra Santa, l’Ordine dei Templari affascina i viaggiatori: per le gesta eroiche, per lo scioglimento dell’ordine nel 1314 con il gran Maestro Jacques de Molay che fu bruciato sul rogo e, sul patibolo, volgendo lo sguardo verso Notre-Dame maledì i suoi carnefici, il re di Francia e Papa Clemente V che morirono entrambi poche settimane dopo.

Affascina poi per i tesori che le leggende sostengono custodissero.

Segreti che si cercano nelle tracce che lasciarono un po’ ovunque e in particolare nella strategica rete commerciale, logistica e viaria che avevano organizzato. Costruirono in tutta Europa punti di accoglienza ogni 30-40 chilometri.


La rotta
Basta, di fatto, seguire le rotte dei pellegrini per trovare testimonianze della presenza dei poveri cavalieri di Cristo. Come nelle chiese vicino ai valichi dell’Appennino umbro-marchigiano. Inciso in uno dei capitelli dell’Abbazia di Santa Croce di Sassoferrato – tra l’altro misteriosamente murata all’interno di un’altra chiesa – si vede l’investitura di un cavaliere templare mentre su un altro è raffigurato un Cristo trionfante con Maria Maddalena che gli porge una brocca e richiama il Santo Graal.


L’abbazia-gioiello
A meno di 4 chilometri, l’abbazia gioiello di San Vittore alle Chiuse di Genga dove, vicino alla porta sinistra dell’altare, inciso nella pietra, si vede il simbolo templare, quello dell’infinito rovesciato. Infine, sempre nell’alto anconetano, meno conosciuta e immersa nel bosco, la chiesetta dedicata a San Ansovino ad Arcevia, che apparteneva alla magione templare di Pian dell’Ospedale: per questo motivo sia all’interno che all’esterno dell’edificio è possibile scorgere numerosi croci templari.


La città di Osimo
Anche se, nell’anconetano, è Osimo la città più legata all’Ordine. Cela segreti ed enigmi. Vanta nel suo sottosuolo un dedalo di sotterranei e passaggi segreti che furono utilizzati a difesa della città e per riti di iniziazione. Nella roccia sono impressi figure che ricordano l’ordine, il continente perduto di Atlantide, il Tempio di Salomone, la Melusina. Poi, nella cattedrale di San Leopardo e Santa Tecla, ci sono affreschi raffiguranti una croce templare circondata da stelle, rose, suddivise in gruppi di tre, un messaggio segreto decifrabile solo da chi conosce i codici dei Cavalieri. 


La campana
E poi San Filippo De’ Plano, antica ed intrigante precettoria templare a Casenuove. La sua campana emetterebbe una frequenza che interferisce sulla condensazione delle molecole d’acqua ed impedisce la grandine proteggendo le colture circostanti. Inoltre, farebbe parte dei “luoghi alti”, ossia dei luoghi carichi di energie sottili (come Santa Croce) che hanno una valenza positiva per la salute dell’uomo.

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