"Cracking Art e i giovani artisti" al Museo Omero di Ancona per una cultura senza barriere

La mostra sulla Cracking Art alla Mole Vanvitelliana di Ancona
La mostra sulla Cracking Art alla Mole Vanvitelliana di Ancona
di Francesco Giorgi
3 Minuti di Lettura
Domenica 5 Giugno 2022, 07:19

ANCONA - Sempre più fulcro della vita culturale del capoluogo, polo attrattivo e crocevia di rassegne musicali e cinematografiche, spettacoli, mostre ed eventi, la Mole Vanvitelliana di Ancona arricchisce l’offerta per cittadini e turisti con una serie di nuove iniziative.


Le inaugurazioni a raffica
Dopo l’inaugurazione di mercoledì dell’esposizione “Guido Harari - Remain in Light”, infatti, è stata inaugurata ieri presso la Sala delle Polveri, la mostra della nona edizione della Biennale “Arteinsieme - cultura e culture senza barriere”, intitolata “Cracking Art e i giovani artisti”, che sarà visitabile nelle sale del Museo Omero di Ancona fino al 31 agosto.

Contestualmente all’inaugurazione, sono stati premiati gli studenti che hanno realizzato le opere esposte. La biennale, nata nel 2003 e promossa dal Museo Omero a livello nazionale, ha l’obiettivo di incentivare esperienze di inclusione sociale attraverso il linguaggio artistico, coinvolgendo il mondo della scuola e della cultura. «La manifestazione si propone di risvegliare l’interesse per la multisensorialità. Le opere d’arte devono avere un significato che può essere percepito attraverso l’esplorazione tattile», ha spiegato Aldo Grassini, presidente del Museo Omero.
La relazione con gli artisti
Ha continuato il presidente, «inoltre ci prefiggiamo l’obiettivo di avvicinare i giovani all’arte contemporanea, veicolandola attraverso la relazione con grandi artisti».

Difatti, i protagonisti della mostra, sono proprio gli studenti dei licei artistici G. Cantalamessa di Macerata, E. Mannucci di Ancona, V. Calò di Taranto e delle Accademie di Belle Arti di Viterbo, Firenze e Sanremo, che hanno realizzato i lavori esposti affiancati dalle opere del movimento Cracking Art (testimonial della biennale), noto in tutto il mondo per le installazioni urbane con protagonisti animali in plastica colorata e rigenerata. «Cracking è il procedimento necessario per trasformare il petrolio in nafta vergine, che è alla base di molti prodotti di sintesi, come ad esempio la plastica», ha spiegato Kicco, esponente del movimento. «Proprio come per la scissione delle molecole del petrolio, che da sostanza naturale diventa artificiale, così la tecnologia sta prendendo il sopravvento sulla natura. Per questo realizziamo installazioni urbane, per creare una favola e riprendere possesso delle nostre vite», ha continuato l’artista. Vincitrice dell’iniziativa è Alessia Magnoni del liceo Mannucci di Ancona, con l’opera “Zero”, una scultura a forma di uovo rotto, che evidenzia la tendenza all’autodistruzione e all’artificialità dell’essere umano. un’opera davvero “cracking”, anche nell’uso dei materiali. La mostra resterà aperta fino al 31 agosto, nel mese di giugno è visitabile dal martedì al sabato dalle 16 alle 19; domenica e festivi anche al mattino dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19.

© RIPRODUZIONE RISERVATA