La magia della musica in due: Angelo Branduardi fa tappa a Pesaro con "Confessioni di un malandrino"

La magia della musica in due: Angelo Branduardi fa tappa a Pesaro con "Confessioni di un malandrino"
La magia della musica in due: Angelo Branduardi fa tappa a Pesaro con "Confessioni di un malandrino"
di Elisabetta Marsigli
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Giovedì 18 Maggio 2023, 04:00 - Ultimo aggiornamento: 16:40

Un concerto unico che chiude il viaggio nella musica di Playlist a Pesaro: venerdì 19 maggio, Angelo Branduardi sarà, alle 21, sul palco del teatro Sperimentale, insieme al polistrumentista Fabio Valdemarin, con il concerto “Confessioni di un malandrino”. Un concerto unico come il suo protagonista, che ha fatto la storia della musica in Italia, con il suo stile ricco di influenze musicali di luoghi e tempi lontani e si presenta a Pesaro in duo con Fabio Valdemarin, suo compagno di viaggio da ormai molti anni, per proporre versioni inedite dei suoi brani più popolari, accanto a brani che si rifanno alla musica del periodo classico più arcaico e che fanno parte della raccolta Futuro antico, insieme ad alcune delle sue composizioni più rare, meno eseguite. «È un concerto anomalo e, se posso dirlo, anche molto coraggioso», racconta Branduardi: «siamo solo in due sul palco, anche se entrambi polistrumentistiti, per cercare di trasmettere la magia della musica. Fino ad oggi ci siamo riusciti: non ci interessa quel particolare impatto sonoro che avviene quando c’è tutto il gruppo, ma entrare invece in una dimensione onirica. Il risultato è che la gente va via felice».


La scelta dei brani

La scelta dei brani di questo straordinario concerto è stata fatta insieme al fan club e lo stesso Branduardi è rimasto stupito di alcune scelte: «Mi ha stupito tutto, - prosegue - ci sono anche dei brani arrangiati in maniera diversa di alcuni miei successi, accanto a quelli che non ho mai eseguito in concerto o forse l’ho fatto 30 anni fa.

A questo si aggiungono 3 brani di musica antica, tratti dagli 8 dischi di “Futuro antico”, pezzi da novanta che omaggiano compositori straordinari». Un concerto magico: «Quando una nota viene suonata non torna più: questo mi ricorda Ennio Morricone con cui ho avuto il piacere di lavorare in diverse occasioni. Lui diceva sempre che “essendo la musica l’arte più astratta, è la più vicina all’assoluto”. Questa sua frase mi è rimasta nel cuore, ma io la estenderei non solo a Dio. Tengo anche a precisare che non sarà un concerto “nobilmente tedioso” (scherza ndr), ma fino ad oggi l’atmosfera che si è creata è qualcosa di davvero straordinario». Nonostante la sua vasta composizione, c’è una canzone che non mancherà mai nei suoi concerti, Alla fiera dell’Est: «Perché è una canzone molto più profonda di quanto si creda, liberamente ispirata ad un canto ebraico. È una canzone di estrema violenza, sanguinaria direi visto che muoiono tutti, ed è un testo su cui molti intellettuali hanno scritto libri per cercar di comprendere il significato vero di questa filastrocca. Ma, incredibilmente, viene insegnata alle scuole materne: i bambini la adottano e poi, a loro volta, la racconteranno ai loro figli. La eseguo sempre, ma ormai questa canzone non mi appartiene più. In questa ultima versione farò la prima strofa in ucraino: non serve a nulla magari, ma è un gesto simbolico, un omaggio sentito». E non mancherà nemmeno la canzone che dà il titolo al tour: «Devo farla per forza, altrimenti i miei fan si arrabbiano: d’altronde è la prima vera canzone che ho scritto (a 18 anni ndr), dopo tante orribili prima», conclude scherzando ancora Branduardi.

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