Ormai vive all’estero, in Brasile, ma Mafalda Minnozzi, straordinaria cantante di caratura internazionale, non dimentica le sue origini italiane. Non dimentica la sua infanzia e i luoghi dove è cresciuta, in Italia, nelle Marche, a San Severino Marche, pur sentendosi ormai cittadina del mondo.
I ricordi
«Essere artista – commenta – significa sentirsi parte del mondo, perché la musica integra, unisce e crea occasioni meravigliose d’incontro, che lentamente ti portano a sentirti bene e a tuo agio in ogni paese in cui c’è una platea che viene ad ascoltarti. Ma quella sensazione di “casa”, resta sempre, a volte più nascosta, a volte più forte, perché è fatta soprattutto di ricordi, ricordi che ti accompagnano ovunque». Sono parte del vissuto, parte di ciascuno di noi e per Mafalda Minnozzi è lo stesso. Pensare alle “sue” Marche, vuol dire “pensare” alla sua San Severino Marche, e ricordare il suo luogo del cuore.
Piazza del cuore
«La mia infanzia – racconta – è legata alla piazza, alla bellissima piazza del Popolo, dove i miei genitori fecero molti sacrifici per aprire un ristorante proprio sotto le logge, ma lo fecero anche con grande passione. E non posso non pensare a quando ci giocavo e correvo». La piazza, cuore di tutti i centri delle città più o meno grandi, e cuore anche dei ricordi della cantante, la cui memoria corre indietro, sfogliando l’album dei ricordi. «A San Severino – dice – sognavo! E lì ho iniziato a cantare». Tutto si svolgeva accanto alla piazza, cuore pulsante dei sogni della giovane Mafalda. «Ho iniziato a cantare – aggiunge – nel coro di bambini della chiesa di San Giuseppe, perché era adiacente al nostro ristorante e quindi i miei genitori mi permettevano di andare. Anche questo è un bellissimo ricordo, pieno di affetto, perché era un bel modo di stare insieme».
«Quando torno – dice – mi godo la mamma, i suoi fiori, il suo giardino, il suo cagnolino». Ricordi di una vita tranquilla che lei trova e dice: «L’avvolgente tranquillità della vita di provincia fa sì che riesco a dedicarmi alla creazione, a nuove idee e nuovi progetti musicali che poi inevitabilmente finisco per portare in giro per il mondo. Quando torno, passeggiare tra i vicoli, nel centro, nel silenzio delle prime ore della notte mi aiuta a riconcentrarmi… ma dopo un po’ sento l’esigenza di ripartire». Il cuore storico di San Severino, protagonista dei suoi ricordi lontani lo è anche di quelli più recenti. La scorsa estate è tornata in Italia, e proprio a San Severino, ricorda, «abbiamo pensato a un progetto per il paese, con tre incontri musicali con il pubblico, in alcuni luoghi del centro storico, dove spettatori calorosi si sono riuniti in una dimensione intima, con chitarra e voce. Una dimensione musicale che ho ritrovato con molto piacere».
Il futuro
Mafalda Minnozzi ha raggiunto importantissimi traguardi in Brasile, Stati Uniti e altri paesi del mondo, come Austria e Germania, per citare anche l’Europa. E visto l’ultimo tour italiano, che ha raccolto molti consensi, non dimentica l’Italia e i suoi luoghi del cuore. «Spero – il suo auspicio per il futuro – di potermi esibire in Italia più spesso. Le date estive sono gratificanti, ma penso anche a un tour creato appositamente per i teatri. In Italia ce ne sono di bellissimi, nelle Marche di preziosissimi e a San Severino Marche c’è il Feronia». Feronia che si trova anch’esso in piazza del Popolo. «Sono tutti teatri – chiude – in cui tradizione, modernità e innovazione convivono perfettamente».