Ron con Bianconi dei Baustelle alla presentazione del festival della canzone popolare di Macerata: «La musica è immensa»

Ron sul palco di Musicultura nel 2017
Ron sul palco di Musicultura nel 2017
di Chiara Morini
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Mercoledì 17 Marzo 2021, 06:45

MACERATA - «Ascoltare e riascoltare una canzone aiuta sempre di più a capire la musica, che è immensa». Così Ron alla presentazione dell’edizione 32 di Musicultura, che si è tenuta ieri alla vigilia delle audizioni dei 63 semifinalisti che partiranno venerdì 19 marzo dal Teatro Lauro Rossi di Macerata.


Audizioni live, ma con pubblico in streaming: per un cantautore è importante farsi ascoltare dal vivo. Lo confermano gli stessi Ron e Francesco Bianconi, che sono nel comitato di garanzia che sceglierà i vincitori, tra i 16 finalisti che usciranno dalle 10 giornate di audizioni. «Mi manca molto il live – sottolinea Ron – prima la carriera iniziava dal vivo, poi arrivava il disco. Io personalmente, non amo molto lo studio di registrazione: il live ti rimane dentro, è più coinvolgente». Esibirsi dal vivo manca pure a Francesco Bianconi, leader dei Baustelle, dai quali si era preso «una pausa concordata per girare live e raccontare il mio primo disco da solista. Invece, esclusi i due brani che ho cantato e suonato al piano a Musicultura 2020, non ho potuto far altro». E se lo dicono loro, l’emozione deve essere ancor più grande per i colleghi che si lanciano ora nel mondo della musica cantautoriale.


I live servono per conoscere meglio gli artisti, evidenzia Stefano Bonagura della giuria di Musicultura, che rimarca come «a volte il live non regge quanto visto nella registrazione». D’accordo il direttore artistico Ezio Nannipieri che sottolinea come «le audizioni sono la parte più importante di Musicultura. Nelle dieci serate, tra musicisti e artisti saranno in 250, aiutati da 49 tecnici». Tra gli artisti, anche una marchigiana, la senigalliese Maria Forte, sul palco sabato 27 marzo. «Dobbiamo ascoltare tutti, avere più fiducia in noi, e anche negli altri artisti», osserva Ron.

Un pensiero, quello dell’ascolto, che condivide anche Bianconi, quando di Musicultura parla come di un festival «che fa bene alla musica d’autore, che in questo periodo così strano fatto di click soffre di più».

E anche la cantautrice senigalliese, Roberta Giallo, finalista 2013 e oggi in giuria, commenta come «in un momento come questo Musicultura può essere simbolo di un ritrovato ottimismo, esempio di una saggia ripartenza. Serve ridare speranza ai giovani, e ai meno giovani, alla vita artistica e culturale di questo paese». I giovani e meno giovani sono gli artisti del Festival, di tutte le età, che fanno generi del tutto diversi tra loro. 


Anche quest’anno c’è il sostegno del Comune di Macerata, il cui sindaco Sandro Parcaroli e assessore Riccardo Sacchi si dicono «orgogliosi di sostenere ancora una volta questo evento». Il capo di Gabinetto Fabio Pistarelli ribadisce «il sostegno del governo regionale» e Irene Croceri ricorda «il supporto al territorio» di Banca Macerata. Importante anche il contributo delle Università di Camerino e Macerata e dell’Accademia di Belle Arti di Macerata. Gli studenti di quest’ultima saranno impegnati dietro le quinte a «imparare il sistema dello spettacolo», come afferma la direttrice Rossella Ghezzi. Da Claudio Pettinari, rettore dell’Università di Camerino, sono arrivati i saluti ai suoi studenti che saranno impegnati nella giuria. «Condividere questo cammino perché il nostro ateneo fa dell’umanesimo la sua cultura» è il pensiero finale del rettore Francesco Adornato dell’Università di Macerata. 

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