Il Macerata Opera Festival con la “Star Wars Suite” rende omaggio a John Williams

Il Macerata Opera Festival con la Star Wars Suite rende omaggio a John Williams
Il Macerata Opera Festival con la “Star Wars Suite” rende omaggio a John Williams
di Giovanni Guidi Buffarini
3 Minuti di Lettura
Sabato 30 Luglio 2022, 06:25

MACERATA - Il Macerata Opera Festival rende omaggio a John Williams, il grande autore di colonne sonore amatissime che a febbraio ha compiuto 90 anni. Questa sera allo Sferisterio risuoneranno le note della “Star Wars Suite”, eseguita dalla Filarmonica Gioachino Rossini agli ordini del Maestro Donato Renzetti, nuovo direttore musicale del festival.

Il concerto inizia alle 21.

Prima di “Guerre Stellari” si ascolteranno la Sinfonia n.9 “Dal Nuovo Mondo” di Dvorak e “Un americano a Parigi” di Gershwin. 


La scaletta


Un programma tanto allettante quanto coerente. Bitematico, diciamo: l’America e il cinema. Dvorak compose la Nona sinfonia nel 1893, durante il suo soggiorno americano. Dirigeva il National Conservatory of Music di New York e si interessava agli spirituals e alla musica dei nativi, influenze che attraversano l’intera partitura sebbene i temi siano tutti farina del sacco dvorakiano. La Sinfonia “Dal Nuovo Mondo” entrò subito in repertorio, la sua popolarità non ha mai conosciuto flessioni. Compare nella colonna sonora di numerosissimi film. Ricordiamo fra gli altri: “La fossa dei serpenti” di Anatol Litvak, “Sotto il segno del pericolo” di Phillip Noyce, “Underground” di Kusturica, “Paradise Road” di Bruce Beresford, “The Departed” di Scorsese, “To the Wonder” di Malick. George Gershwin compose il poema sinfonico “Un americano a Parigi” nel 1928, rientrato negli Stati Uniti dopo un lungo viaggio europeo.

La prima

La prima ebbe luogo a New York nel dicembre dello stesso anno, direttore Walter Damrosch. Nel 1951, Vincent Minnelli realizzò il musical omonimo, uno dei capolavori del genere, Gene Kelly e Leslie Caron protagonisti (della love story) e, a supporto, Oscar Levant, che era attore comico e anche valente pianista classico (fra le sue specialità la “Rapsodia in Blue” gershwiniana). Oltre allo scintillante poema sinfonico, la colonna sonora include alcune canzoni dello stesso Gershwin. Sul film piovvero Oscar: ineccepibili, una volta tanto. Quanto a John Williams. Per molti e molti anni, in ambito accademico è stato denigrato o affatto snobbato. Destino comune a quei compositori che trafficavano con il cinema: Waxman, Rosza, Tiomkin, Korngold, Steiner, in Italia Morricone e Rota. La musica da film era considerata musica di serie B. Chi vi si dedicava in modo intensivo, uno che tradiva la sacra causa dell’arte per un pugno di dollari. Il clima è cambiato, ed era tempo. Musiche nate per il cinema vengono eseguite nelle sedi più prestigiose dagli interpreti più illustri. Le migliori colonne sonore sono grande musica, punto e basta. Create per accompagnare - potenziare le immagini, reggono perfettamente anche da sole. Chi sarà allo Sferisterio stasera ne avrà la riprova. 


Il video mapping


Al termine del concerto è previsto un video mapping sulla facciata dello Sferisterio, ideato da PlayMarche srl - spin off dell’Università di Macerata - e realizzato dall’artista Davide Lupi. Lo spettacolo di luci illuminerà i dettagli architettonici del monumento in un continuo rimando alle suggestioni visive della saga di “Star Wars”: dal buio dell’universo solcato dalle stelle che scorrono alla velocità della luce, al raggio letale della Morte Nera, dalle iconiche spade laser, al Millennium Falcon in volo.

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