La band marchigiana dei Klidas al debutto con il disco “No Harmony” registrato da Luciani al NuFabric studio di Fermo

La band marchigiana dei Klidas al debutto con il disco No Harmony registrato da Luciani al NuFabric studio di Fermo
La band marchigiana dei Klidas al debutto con il disco “No Harmony” registrato da Luciani al NuFabric studio di Fermo
di Saverio Spadavecchia
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Domenica 2 Aprile 2023, 07:05

MACERATA - Tra Macerata, provincia di Ancona e Fermo, i Klidas viaggiano alla conquista del mondo con il loro disco di debutto intitolato “No Harmony”. L’album previsto per il prossimo 2 giugno, è stato registrato da Stefano Luciani al NuFabric studio di Fermo, mixato da Alex Wilson degli sleepmakeswaves a Sydney in Australia, masterizzato da Josh Bonati a New York e verrà pubblicato dall’etichetta australiana Bird’s Robe Records.


Le origini


I Klidas (parola ceca che significa “gigante di silenzio”) si sono formati nel 2014 nelle Marche e sono composti oggi da Emanuele Bury alla chitarra e voce, Francesco Coacci basso e voce, Lisa Luminari chitarra e voce Francesco Fratalocchi sassofono, Alberto Marchegiani tastiera e synth e Giorgio Staffolani alla batteria. A pochi anni dalla formazione la band si è saputa mettere in gioco conquistando la giuria dell’Homeless Rock Fest nel 2018 per poi lanciarsi nel mondo discografico con l’imminente pubblicazione del disco di debutto. Il loro sound è decisamente particolare e spazia con disinvoltura dal jazz alla psichedelia, dal rock alternativo al prog. Il potere evocativo di parole, immagini e forme musicali lascia spazio al silenzio, come presupposto e colonna irrinunciabile di ogni esperienza di ascolto.

Come anticipazione del disco sono già usciti due singoli: “Shores” e “Not To Dissect”. «Il processo di registrazione dell’album è stato liberatorio – spiegano i Klidas - la musica era nell’aria da quasi dieci anni.

I diversi brani sono stati messi in un ordine specifico e alla fine sono stati registrati seguendo un concetto. Lo scopo è sempre stato quello di associare immagini astratte alla musica, dato che l’ascolto di queste canzoni ci ha sempre ricordato immagini di elementi naturali. “Shores” raffigura l’attività dell’acqua, dalla distesa delle onde sinuose alla maestosità del mare in tempesta. È stata la prima canzone che abbiamo composto». Questo il pensiero della band commentando l’ultimo singolo recentemente pubblicato, nato inizialmente come tributo ad uno dei maestri dell’horror italiano ed internazionale, Lucio Fulci.


«L’album è ispirato al simbolismo degli elementi naturali, e “Not To Dissect” ritrae l’impetuosità e lo scintillio del fuoco. Il brano era inizialmente un tributo al film di Lucio Fulci “Non si sevizia un paperino”, con riff veloci che si dissolvono in una progressione dinamica inquietante».

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