L'attore Riccioni da quattrro anni ha aperto a Macerata la scuola “Cinemachepassione”: «Recitare è un viaggio dentro di sé»

L'attore Riccioni da quattrro anni ha aperto a Macerata la scuola “Cinemachepassione”: «Recitare è un viaggio dentro di sè»
L'attore Riccioni da quattrro anni ha aperto a Macerata la scuola “Cinemachepassione”: «Recitare è un viaggio dentro di sè»
di Chiara Morini
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Domenica 19 Febbraio 2023, 07:25

MACERATA - Ha cominciato con una decina di allievi, ma ora ne conta circa 80, e da poco ha avviato il corso per i più piccoli: Simone Riccioni da quattro anni ha aperto, a Macerata, la sua scuola di recitazione “Cinemachepassione”.


Simone Riccioni, cosa può dire di questa scuola?
«L’abbiamo aperta quattro anni fa, iniziando il mese prima che arrivasse la pandemia da Covid. Abbiamo fatto le prime lezioni ai primi di gennaio poi il mese successivo si è fermato tutto. È una scuola dove insegniamo recitazione, che è l’unica disciplina, poi declinata secondo i vari aspetti. Si comincia con 40 ore in quattro mesi, al termine dei quali c’è un esame, direi di sbarramento: si fa un provino e poi decido in quale classe inserire l’allievo».

 
Solo recitazione o altro?
«Con la collaborazione di Ettore Belmondo e della mia regista in “La ballata dei gusci infranti”, Federica Biondi, si farà anche dizione, movimento corporeo, loro porteranno la propria esperienza. Il talento, nella recitazione, va mescolato a tanto studio, lavoro, impegno. Recitare vuol dire fare un viaggio, dentro di sé, e si può imparare la recitazione non solo per fare l’attore, ma anche per superare i propri limiti».
A proposito di talenti, quanti ce ne sono, secondo lei, nelle Marche?
«Difficile dire quanti possano essercene in tutta la nostra regione, però posso dire che ne sto notando tanti, molti anche inespressi. Già quattro o cinque di loro li ho portati, con piccoli ruoli, anche nei miei film al cinema. Li sto coinvolgendo». Dopo la scuola? «Lo scorso anno abbiamo avviato anche il summer camp, un momento di confronto e approfondimento durante il quale si incontrano casting director, registi, sceneggiatori, e i ragazzi possono confrontarsi con i grandi professionisti del settore». 
Della compagnia Amaranto cosa dice? 
«Ho avuto l’idea di uno spettacolo teatrale, proprio dalla mia scuola, dal lavoro e dall’impegno dei ragazzi, e il tutto si è esteso nella compagnia Amaranto, un nome che prende spunto dalla pianta, qualcosa che non appassisce, ma che curandola dura. Ci sono i nostri ragazzi, non ho voluto aspettare il nuovo film. Faremo lo spettacolo teatrale, “Ma che problema hai”, e andremo in giro per le Marche. Spero che possa andare tutto avanti, ne sarei molto orgoglioso».
Cosa può dire dello spettacolo? 
«Ci stiamo ancora lavorando, prossimamente lo presenteremo. Ma posso dire che sarà esilarante, divertente, loro sono ragazzi giovani, ma che si impegnano e hanno talento. E con il lavoro che stanno facendo, stanno dimostrando di avere un gran livello di preparazione, sembrano proprio dei veri professionisti».
Tornando alla scuola, ora anche ai bambini?
«Sì, abbiamo aperto anche ai bambini dai 6 ai 10 anni». Il film La ballata dei gusci infranti ha avuto un gran successo… «L’ultimo in ordine di tempo, la selezione, nell’ambito dei David di Donatello. Siamo stati selezionati per ambire alle nomination. È un film che tocca il cuore delle Marche, e devo dire che è andato bene. In 25 sale siamo riusciti a giocarcela alla pari con altri film più blasonati come Batman». 
In futuro? 
«Sono terminate le riprese di un film e si è messa in moto la macchina per un nuovo lavoro. Intanto va avanti la scuola».

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