Luisa Miller come 150 anni fa, al teatro Cicconi riproposta la stessa opera della riapertura

Luisa Miller come 150 anni fa, al teatro Cicconi riproposta la stessa opera della riapertura
Luisa Miller come 150 anni fa, al teatro Cicconi riproposta la stessa opera della riapertura
di Chiara Morini
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Giovedì 29 Dicembre 2022, 02:15

SANT'ELPIDIO A MARE - Dal dramma verdiano di Luisa Miller alle storie shakesperiane adattate per l’opera, passando per altri due appuntamenti: dal 3 gennaio al 25 marzo sono cinque gli spettacoli che vedranno impegnato il regista e musicologo fermano, Paolo Santarelli dell’associazione Incontri d’Opera.

Il dramma

Si comincia al teatro Cicconi di Sant’Elpidio a Mare, martedì 3 gennaio 2023, alle ore 21, con Luisa Miller di Giuseppe Verdi, per un evento voluto in occasione dei 150 anni del teatro. «Lo spettacolo – spiega Santarelli – è stato scelto proprio perché fu la prima rappresentazione fatta al Cicconi in occasione della riapertura del teatro così come lo vediamo oggi». Nato con i palchetti, per varie vicissitudini storiche, oggi dell’originario teatro conserva solo la facciata e un sipario dipinto da Ferdinando Cicconi nel 1873 che rappresenta in una grande allegoria i personaggi delle Marche illustri nelle scienze e nelle arti della pittura, dell’architettura, della musica e della poesia. «In occasione di Luisa Miller – dice il regista – sarà abbassato, e lo utilizzeremo di fatto come scenografia, cantando a proscenio davanti allo stesso sipario». Il format è quello solito di Incontri d’Opera, che propone una rappresentazione lirico-teatrale per voci, accompagnamento di pianoforte e narratore. «La narrazione – aggiunge Santarelli – è opera mia, io contestualizzo la storia, poi gli attori/cantanti cantano le arie, accompagnati dal pianista d’opera Davide Martelli. Quello che iniziamo la prossima settimana a Sant’Elpidio a Mare è il nostro “anno verdiano”, perché oltre all’anniversario del Cicconi, nel 2023 ricorrono i 200 anni dalla nascita di Verdi. Luisa Miller è un’opera ambientata nel 1600, tratta dal dramma di Schiller che Verdi amava molto. Tanto che nella villa a Sant’Agata, sul suo comodino, hanno lasciato i drammi di Schiller e di Shakespeare». 
Dagli otto personaggi sul palco del Cicconi agli altri che animeranno la rassegna “Shakespeare in opera” di Porto San Giorgio.

Tre appuntamenti per altrettanti titoli con Otello di Giuseppe Verdi (26 gennaio), Giulietta e Romeo di Nicola Vaccaj (25 febbraio) e di nuovo Verdi, con il Falstaff (25 marzo). «Dopo il dramma schilleriano – osserva Santarelli – si passa a quello shakesperiano. Poi spazio a Vaccaj, marchigiano e autore, tra l’altro, di un metodo sul canto. Poi il Falstaff, con la risata finale che rappresenta quasi un testamento dell’arte verdiana». Scenografie meno “conosciute”, ma ugualmente suggestive nei tre appuntamenti sangiorgesi, che vedranno coinvolti, anche quest’anno, gli studenti del liceo artistico. «In mezzo – aggiunge il regista – saremo a Montegiorgio con la replica dell’Otello, l’11 marzo, e ad Ascoli Piceno il 19 marzo con in Don Giovanni, e la partecipazione di Dante Ferretti, con la narrazione di Beruschi e la regia di Brockhaus». Quello che si apre, secondo Paolo Santarelli, sarà un anno di rinascita per la lirica. «Dopo due anni di assenza – chiude – ci sarà un nuovo rinascimento per la lirica, sarà una necessità per le nuove e vecchie generazioni, è come un ponte che dà le radici del passato, ma anche uno sguardo verso il futuro con la voglia di tornare, per i giovani, sia sul palco che in platea. Saranno necessariamente protagonisti anche come motore di questa rinascita».

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