Luca Carboni in tour con Pop-Up
al Donoma di Civitanova Marche

Luca Carboni
Luca Carboni
di Marco Chiatti
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Giovedì 3 Marzo 2016, 22:45 - Ultimo aggiornamento: 22:47
CIVITANOVA - Arriva il 4 febbraio al Donoma uno dei concerti più attesi del nuovo anno: dopo lo straordinario successo in radio e nelle classifiche dei dischi più venduti della hit "Lucalostesso" e di Pop-Up, il nuovo album d'inediti uscito lo scorso 2 ottobre per Sony Music, torna sul palco Luca Carboni con il suo tour. 

Un nuovo viaggio musicale con solide radici nel pop degli anni '80 e uno sguardo verso il futuro con tutti i grandi successi e le canzoni del nuovo album. Sono passati 32 anni dal primo disco che ha decretato il successo del cantante bolognese. Una carriera intensa costellata da numerose e importanti collaborazioni. A partire dagli Stadio e da Gaetano Curreri, senza dimenticare Lucio Dalla e Ron, passando per "Silvia lo sai" e "Farfallina", veri e propri inni generazionali alla fine degli anno Ottanta.  E ora Carboni trionfa di nuovo sui palchi.

Ritorna con il suo concerto nei club, che sensazioni prova?
Mi piace l'idea di portare in concerto la filosofia, i suoni, lo spirito e tutto quello che ho maturato nell'album nuovo. Nello spettacolo ci sono molte proiezioni e ho creato una situazione che gioca esteticamente con i concetti di Pop-Up, di colore ed energia. Ho scelto i club perché volevo che il concerto nello stesso tempo fosse "molto fisico" e metafisico insieme.

Che concerto dovremo aspettarci? Ci saranno anche i suoi cavalli di battaglia oltre agli ultimi successi?
Sicuramente, insieme alle canzoni di Pop-Up ascolterete anche quelle del passato e con la band abbiamo lavorato sperimentando anche arrangiamenti inediti e nuove versioni in chiave electro e electro-pop.

Quale è stato il segreto del suo ritorno al successo? Tenersi al passo con i tempi, ascoltare il gusto musicale dei giovani di oggi presso cui le sue canzoni ora spopolano?
Non credo ci sia un segreto o una formula magica! L'unica cosa che mi viene in mente è quella di non perdere la curiosità verso quello che succede fuori di noi, attorno a noi, certo, essere attenti anche alle nuove idee, alle cose che arrivano dalle nuove generazioni senza però perdere la propria personalità, la nostra unicità e il proprio personale punto di vista! Ma alla fine quelli che conta è sempre riuscire a scrivere e cantare delle belle canzoni!

Bologna è proprio di moda ultimamente: ritiene che se la vittoria degli Stadio a Sanremo sia un riconoscimento alla musica bolognese, di cui lei è protagonista?
Sembra proprio che Bologna sia davvero una "regola" adesso! Ma in realtà non ha mai smesso di esserlo, ci sono sempre state cose interessanti nel tempo, sia a livello pop sia a livello più underground! Penso a Lucio Dalla e gli Skiantos, oppure a Cremonini e gli Statosociale (band alternativa di oggi) a Vasco Rossi e Guccini, Neffa e ancora altri... Insomma è uscito sempre tanto da qui... Sempre cose diverse e sarebbe sbagliato parlare di "scuola". Sono molto felice per gli Stadio perché ho cominciato proprio facendo l'autore per loro!

Veniamo invece ora alle Marche, la nostra regione: quali ricordi, aneddoti, concerti, personaggi porta nel suo bagaglio personale legati alle nostre zone?
Sono innamorato delle Marche, l'ho girata tutta e la conosco bene. Sono affezionato alle città, a Recanati, alla storia di Giacomo Leopardi. E anche a Musicultura. Ho avuto l'occasione di preparare alcuni tour nei vostri meravigliosi teatri e ho tanti bei ricordi. Viva le Marche!
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