La Passione nelle Marche, la Morte del Giusto dopo due anni di fermo imposto dalla pandemia torna con le sue fiaccole a Loreto

La Morte del Giusto a Loreto
La Morte del Giusto a Loreto
di Arianna Carini
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Venerdì 15 Aprile 2022, 04:35 - Ultimo aggiornamento: 9 Marzo, 23:40

LORETO - Nel mondo cattolico il cammino del Cristo sofferente verso il Golgota è uno struggente messaggio di speranza, perché il traguardo è la Croce che salva. Mai come quest’anno dalle Marche dei riti e della devozione arriva forte un segnale di ripartenza dalle Vie Crucis del virus, della guerra e della crisi economica.
La ripresa
Un cammino di fede che a due anni dal fermo imposto dalla pandemia torna ad essere solcato con le sue fiaccole e preghiere, e che a Loreto, fra i più importanti e antichi luoghi di pellegrinaggio mariano, ha un fascino particolare.

Centinaia di volontari fra attori e figuranti in costume d’epoca, un palco di 200 mq per otto metri d’altezza, mesi e mesi di lavoro al fine di ricostruire le scenografie andate distrutte nell’incendio del 2020, sono i numeri de “La Morte del Giusto”, la rievocazione storica in veste teatrale della Passione Vivente che da 45 anni, la sera del Venerdì Santo, attrae nella frazione di Villa Musone migliaia di fedeli. Nato quasi sottovoce dall’idea di padre Valentino Lanfranchi, che inserendo coro e voce narrante si era ispirato ai classici della tragedia greca, col passare del tempo l’appuntamento promosso dal CTG Centro Turistico Giovanile Val Musone e parrocchia di San Flaviano è cresciuto a tal punto da divenire uno degli eventi religiosi più significativi nel panorama nazionale, entrando a far parte del circuito Europassion - Europassione per l’Italia con cui concorrerà per ottenere il riconoscimento Unesco di Patrimonio Immateriale dell’Umanità. La sacra rappresentazione, unica nel suo genere, ripercorre gli ultimi attimi in vita di Gesù, dal processo davanti a Pilato fino alla sua crocifissione, attraverso una sequenza di scene così realistiche e suggestive da calare lo spettatore nello spirito più autentico del Venerdì Santo. Riprodotto in passato con la tecnica delle ombre cinesi, anche l’episodio della flagellazione sarà vissuto da un giovane loretano che vestirà i panni di Gesù il Nazareno. Il programma prevede che dopo la condanna del Cristo parta il corteo della Via Crucis lungo la salita che conduce al colle mariano, preceduto dai soldati romani assieme ai “crociferi”, portatori delle moderne “croci”, che di stazione in stazione si uniranno al fiume di pellegrini. Come da tradizione, a impersonare il Cireneo sarà l’Arcivescovo delegato pontificio di Loreto, Mons. Fabio Dal Cin. Dedicata quest’anno a quanti hanno lottato e stanno lottando contro il Covid-19, scopo della manifestazione è aiutare i fedeli a condividere, attraverso la Passione di Cristo, le sofferenze e i drammi dell’umanità contemporanea. 
La testimonianza
Alla sepoltura di Gesù seguirà la testimonianza di fede di suor Anna Maria Vissani, angelo custode durante la sua missione del medico e microbiologo marchigiano Carlo Urbani, il primo a identificare la Sars.

Le celebrazioni avranno inizio alle 20,30 nel piazzale retrostante la chiesa di San Flaviano in via Villa Musone. Parcheggi liberi al campo sportivo Capodaglio in via Fragosi, piazza Kennedy e strade limitrofe.

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