Le Iene, torna in studio Alessia Marcuzzi dopo il tampone positivo del marito

Le Iene, torna in studio Alessia Marcuzzi dopo il tampone positivo del marito
Le Iene, torna in studio Alessia Marcuzzi dopo il tampone positivo del marito
5 Minuti di Lettura
Lunedì 19 Aprile 2021, 22:06

Le Iene, torna in studio Alessia Marcuzzi dopo il tampone positivo del marito. Domani, martedì 20 aprile, in prima serata su Italia 1, la conduttrice tornerà ad affiancare Nicola Savino con le immancabili voci de la Gialappa’s Band. La prima parte della puntata sarà dedicata agli scherzi, commentati in studio dai protagonisti.

LEGGI ANCHE:

Alessia Marcuzzi salta la puntata de Le Iene: «Mio marito positivo al Covid»

La scorsa settimana Alessia Marcuzzi aveva annunciato che non sarebbe presente durante la puntata poichè suo marito, Paolo Calabresi Marconi era risultato positivo al covid 19, mentre lei era negativa. Per questo modìtivo domani sera Alessia Marcuzzi tornerà in studio con Nicola Savino per condurre una nuova puntata de Le Iene.Argomento cardine della puntata sarà l’attualità, ma non mancheranno inchieste, servizi di denuncia, interviste e scherzi affidati, come sempre, agli inviati del programma. La prima parte della puntata sarà dedicata agli scherzi, commentati in studio dai protagonisti. Il primo è il campione del motociclismo Jorge Lorenzo. Il pilota, appassionato anche di auto esclusive, è caduto nella trappola del suo socio, complice della Iena Niccolò Torrielli, e ha creduto che l’ultima vettura sportiva acquistata sia stata rubata da un tecnico dell’officina meccanica che in realtà avrebbe dovuto sistemarla per una vendita.

LE IENE - GLI ARGOMENTI DELLA PUNTATA

Nell’intervista singola Raoul Bova, protagonista della serie “Buongiorno, mamma!”, in onda su Canale 5 dal 21 aprile, si racconta tra lavoro e vita privata.

Antonino Monteleone torna a parlare del giovane Federico Tedeschi, un ragazzo di 19 anni trovato morto a Roma, la mattina del 26 novembre 2017, nella sua camera da letto.

Il medico del 118 che per primo è intervenuto sulla scena ha dichiarato che il decesso è stato causato da sospetto ictus, tesi confermata dalla Procura di Roma che spiega che “Il decesso è stato causato da necrosi cardiaca su base ischemica con conseguente infarto acuto”. I genitori si sono opposti all’archiviazione ma, al secondo consulto, il medico incaricato dalla Procura ha confermato la morte naturale per infarto. Il procedimento è stato così definitivamente archiviato. La famiglia chiede che vengano riaperte le indagini, sostenendo che ci sia un’altra ipotesi per il decesso del giovane Federico, riconducibile per loro a un omicidio. La settimana scorsa novità clamorose nell’inchiesta hanno fatto emergere situazioni nascoste della vita di Federico, che potrebbero anche far sorgere ulteriori dubbi in merito all’ipotesi di una morte non naturale sostenuta dalla famiglia. Il ragazzo parrebbe infatti aver aperto un profilo Facebook con uno pseudonimo attraverso il quale avrebbe chattato con personaggi legati al mondo omosessuale e sadomaso dei master&slaves (padroni e schiavi, ndr.), un mondo che, sia la madre del giovane che il legale della famiglia, definiscono pericoloso soprattutto per le pratiche violente utilizzate al fine di provare piacere sessuale. Nel servizio nuovi dettagli su queste chat e in particolare su una richiesta di appuntamento sul telefono di Federico, che sarebbe arrivata il giorno dopo la sua morte. Ma non è l’unica anomalia. Varie cose sembrano non tornare: secondo quanto racconta la famiglia, un’amica avrebbe cancellato delle telefonate dal cellulare del ragazzo: chi e come mai ha toccato il telefono di Federico il giorno della sua morte?

La trasmissione tornerà a parlare della ormai nota vicenda di Carlo Gilardi, ricco benefattore di Airuno, cittadina della provincia di Lecco, che dal 27 ottobre si trova in una RSA. Nina Palmieri, che da mesi segue il caso, è stata fuori da Montecitorio per chiedere ai parlamentari italiani di interessarsi al caso e domani racconterà tutti gli ultimi sviluppi. In queste ore diversi sono stati i presidi e le manifestazioni organizzate da amici, conoscenti, concittadini o semplici sostenitori della causa. Una mobilitazione che non sembra arrestarsi la cui unica richiesta è sempre la stessa: giustizia per il signor Carlo. Nei giorni scorsi anche il Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale si è pronunciato sul caso, valutando un intervento affinché “la complessiva situazione di vita del professor Gilardi possa essere a breve nuovamente rivalutata", come riporta una nota ufficiale. Secondo il Garante potrebbe esserci “un'implicita e fattuale limitazione della libertà personale” che non rispetterebbe “principi riguardanti la volontà e l'autodeterminazione della persona anziana e disabile” come invece sancito dall’articolo 13 della Costituzione (“La libertà personale è inviolabile”, ndr.), dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea e della Convenzione delle Nazioni unite sui diritti delle persone con disabilità.

Giulio Golia si concentra nuovamente sul caso di Gianmarco Pozzi, il 28enne romano deceduto nelle prime ore della mattinata del 9 agosto scorso, sull'isola di Ponza. In un primo momento la morte del ragazzo è stata descritta come una caduta avvenuta dopo una corsa in preda al delirio da cocaina, sostanza di cui Gianmarco è risultato facesse uso. Ma la storia sembra avere ancora molti lati oscuri.  Nel servizio si tenterà di ricostruire la vicenda concentrandosi sulle indagini condotte finora, descritte dalla famiglia del ragazzo come incongruenti: l’ora della morte, ad esempio, potrebbe non essere stata definita a causa del mancato rilevamento della temperatura corporea del cadavere, e l’arrivo dei soccorsi. I familiari hanno sempre ipotizzato che al momento della tragedia, Gianmarco stesse scappando da qualcuno. Nel servizio precedente, due testimonianze esclusive hanno puntato l’attenzione su presunti giri di droga e presunti debiti che sarebbero maturati in ambienti vicini a quelli frequentati anche dal giovane.

© RIPRODUZIONE RISERVATA