La bellezza entra nelle case grazie ai tour virtuali

La flagellazione di Piero della Francesca conservato nella Galleria di Urbino
La flagellazione di Piero della Francesca conservato nella Galleria di Urbino
di Saverio Spadavecchia
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Mercoledì 18 Marzo 2020, 01:15
ANCONA - Il Coronavirus e l’emergenza legata al diffondersi del contagio bloccato tutta la macchina culturale marchigiana e non. Spettacoli annullati, concerti rinviati a data da destinarsi o semplicemente cancellati dalle norme che stanno cercando di arginare l’avanzamento del covid-19. E allora spazio ai tour virtuali, alle storie su Instagram o al viaggio dentro il cuore delle montagne dell’appennino. Le grotte di Frasassi, uno dei luoghi più visitati amati dai turisti marchigiani e non, hanno da tempo creato un pacchetto di video per raccontare storia e brevi esplorazioni di tanti “luoghi” accessibili anche dal vivo, ma per ora solo tramite siti ufficiali o pagine social. C’è poi la Galleria Nazionale delle Marche, che attraverso la piattaforma messa a disposizione da www.roundme.com mette a disposizione una delle piazze più belle d’Italia e che proprio da piazza Duca Federico ricostruisce un percorso d’arte in ditale. La sala grande, la sala di Ercole e Jole e la bellezza di uno dei palazzi più iconici della storia, torricini compresi. Jesi replica con i Musei Civici di Palazzo Pianetti, chiusi, come da disposizioni ministeriali, ma con lo strumento della fantasia che ha dato vita a una iniziativa, frutto di un desiderio di rilancio e positività.

#larteticura
Lanciato sui social l’hashtag “l’arte ti cura”, #larteticura, che vede le opere dei musei jesini interpretare il decalogo del Ministero della Salute sul coronavirus. Anche Recanati, città di Giacomo Leopardi, sta affrontando l’emergenza attraverso i social. Casa leopardi infatti sta mentendo vivo l’appeal del giovane favoloso anche in tempi di “dpcm coronavirus”. C’è Ancona, che con il Museo Archeologico Nazionale delle Marche racconta la storia di un territorio attraverso piccoli video densi di cultura e passione caratterizzati dall’hashtag #pillolediarcheologia. Ancora ancora protagonista con il museo tattile Omero, che quotidianamente (Facebook ed Instagram) commentano un’opera al giorno. Fabriano, la città della carta, risponde proprio partendo da un piccolo tour virtuale del museo della carta e della filigrana che con tre piccoli video postati sulla pagina ufficiale Facebook cercano di raccontare i passaggi e gli utilizzi del fiore all’occhiello di Fabriano. Ma il “viaggio” non si ferma qui, perché anche la pinacoteca “Molajoli” sfrutta i canali online per riaprire le porte e mostrare una struttura ritornata alla “forma originaria” dopo la mostra dello scorso anno dedicata a Gentileschi ed ai caravaggeschi nelle marche.

I musei sono vivi
«I musei non sono solo spazi chiusi che custodiscono collezioni, sono organismi viventi che diffondono cultura – osserva l’assessore alla cultura di Fabriano Ilaria Venanzoni - la cultura e la sua narrazione possono viaggiare anche sui social. Quindi, l'idea è quella di ribaltare la visione dell'isolamento e della quarantena come periodo di angoscia, tristezza o noia e di trasformarla invece in un'occasione di crescita culturale e di coesione della comunità cittadina».

Tra Macerata, Ascoli e Fermo
Anche il sistema museo di Macerata risponde presente con una serie di appuntamenti virtuali da poter fruire comodamente da casa insieme in compagnia di tutta la famiglia. Un racconto per non dimenticare i capolavori di Palazzo Buonaccorsi, lo Sferisterio, gli scavi romani di Helvia Recina e le opere custodite a Palazzo Ricci. Anche i musei di Fermo molto attivi a livello social, tra foto e video di vecchi allestimenti per mantenere viva la voglia d’arte. Ascoli Piceno risponde con lo stesso format e quindi pubblicazione online su facebook di “pillole d’arte” tra commenti ad opere e foto per raccontare il patrimonio artistico locale. Importante anche lo “storytelling” portato avanti dalla pagina facebook della soprintendenza marchigiana belle arti (@soprintendenza.marche) , che racconta costantemente con foto e brevi note la cultura marchigiani in questi tempi di difficoltà. Foto e video per rimettere al centro degli smartphone la cultura di un territorio che racconta radici antichissime e che raccoglie una storia capace in questo momento di unire l’obbligo di legge e la voglia di continuare a scoprire una regione d’arte e cultura. 
 
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