“Lato nascosto - CircOpera Lunare” in prima assoluta al Pergolesi di Jesi

Una scena dello spettacolo
Una scena dello spettacolo
di Giovanni Filosa
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Giovedì 21 Novembre 2019, 01:00
JESI -“Lato nascosto-CircOpera Lunare”, in scena in prima assoluta al Pergolesi di Jesi domani, venerdì 22 novembre, e sabato 23 alle ore 20,30 e domenica 24 alle ore 16, inserito nella 52 esima Stagione lirica di tradizione, trae ispirazione dalla doppia ricorrenza del 2019, anno in cui si ricordano i cinquecento anni dalla morte di Leonardo da Vinci e il cinquantesimo del primo passo dell’uomo sulla Luna. 
Lo spettacolo coniuga Opera e Circo contemporaneo con un pizzico di fantascienza, un giovane compositore e direttore d’orchestra, i talentuosi musicisti del Time Machine Ensemble, acrobati circensi e giovani performer provenienti dalla Bernstein School of Musical Theater, diretti dal pioniere del circo contemporaneo in Italia Giacomo Costantini, fondatore e direttore artistico del Circo El Grito. “Nella scrittura scenica si immagina che Leonardo Da Vinci in realtà non sia morto ma che nel maggio 1519 sia decollato con una delle sue macchine volanti riuscendo a raggiungere il lato nascosto della Luna e fondare una misteriosa civiltà di eletti. Tra questi i giovani Jacopo ed Ellen che, nel pieno delle celebrazioni sulla Luna per la nascita della loro civiltà, mettono piede sul lato visibile del satellite, violando un antico divieto. Trovano rifiuti terrestri ed uno zainetto in cui Jacopo scopre i dettagli del progetto A119 che annunciava il lancio di un ordigno nucleare sul lato oscuro della luna. Da qui si dipana una trama fantastica, ricca di colpi di scena”.
Il lavoro nasce dalla fervida immaginazione di Giacomo Costantini, libretto di Cristian Carrara, direttore Marco Attura. La parte oscura della luna è una metafora, vero? “Ho messo in moto la mia fantasia, anche se faccio fatica a credere che ci siano dei lunari, discendenti di Leonardo o una civiltà qualsiasi che viva nella parte oscura della luna. Lo pensano i darksider, che paragono ai cosiddetti terrapiattisti. Immaginare che per far vedere i muscoli ad un’altra nazione si inventi il progetto di far esplodere un ordigno nucleare sulla luna, mi è sembrata un’assurdità. Ho pensato a Leonardo che, la notte prima della morte, è volato verso la luna e, su una macchina volante, atterrare nella parte scura. I 500 anni dalla morte di Leonardo ed i cinquant’anni dallo sbarco sulla luna, mi hanno fatto creare una traccia che si svolge oggi, coi discendenti di Leonardo vissuti nel lato oscuro, che hanno una propria civiltà, messa in pericolo dal progetto dell’esplosione nucleare. Chiaramente non svelo il finale, chissà se un lunare riuscirà a salvare ciascuno di noi. I circensi, gli oracoli, hanno un ruolo determinante. 
Ci sarà, in sala, una diretta televisiva della trasmissione “Leonardo e il codice lunare”, ed avremo collegamenti coinvolgenti per il pubblico”. Non è un’opera lirica. Cos’è? “Semplicemente Un dramma musicale circense, con contaminazioni fantastiche. Con un pizzico grottesco di ironia, giocando sul mio essere pensato come un darksider”. Scusandomi con Flaiano, forse ci stava bene “Un lunare a Jesi”..
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