A piedi nella natura dell'Alpe della Luna, terra di leggenda che racconta di un tesoro e di un amore impossibile

Un tratto del sentiero Cai 386 (vecchia numerazione 86)
Un tratto del sentiero Cai 386 (vecchia numerazione 86)
di Saverio Spadavecchia
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Venerdì 6 Maggio 2022, 04:45

BORGO PACE - Un’avventura tra la natura tra storia, natura e leggenda per riscoprire i segreti del comprensorio dell’Alpe della Luna, un gruppo montuoso dell’Appennino settentrionale compreso tra Toscana, Umbria, Marche e caratterizzato da una fauna ricca e tipicamente appenninica. Molto importante anche la flora del territorio. Sul versante adriatico si possono incrociare lungo il percorso il faggio a quote alte, sopra 1000 metri, al di sotto di questa quota ci sono cerro, carpino nero, acero, frassino, olmo, pino nero, abete bianco e pino silvestre.

Ma l’Alpe della Luna è anche una terra di leggenda, che racconta di un tesoro e di un amore impossibile. Si narra infatti che secoli e secoli fa il conte Manfredi di Montedoglio conobbe Rosalia, figlia del signore e podestà di Colcellalto (comuni ora in provincia di Arezzo ma al confine con le March), e se ne innamorò perdutamente, amore ostacolato dalla famiglia del giovane. I due nonostante i divieti trascorrevano le notti insieme, a sussurrarsi parole d’amore affacciati al balcone. Una di queste notti Rosalia raccontò il segreto dell’Alpe e dei suoi tesori. Manfredi decise di correre il rischio e Rosalia, innamorata e coraggiosa, decise di accompagnarlo, ma nessuno li vide mai tornare. Alcuni secoli dopo, carbonai e boscaioli, raccontavano che nelle notti di plenilunio udivano il galoppo di due cavalli e vedevano due ombre vicine, con le mani protese in alto, come se volessero toccare la luna. 

Il sentiero Cai 386 (vecchia numerazione 86) è un percorso un po’ complesso, reso difficoltoso da un fondo a volte infido e da lunghi saliscendi che ne caratterizzano i circa 5 chilometri. È un percorso per escursionisti con una buona esperienza, che non lasciano niente al caso e che sanno come far fronte alle asperità. Il punto di partenza è proprio in prossimità del valico stradale, al confine tra Marche e Toscana, e proprio da qui bisognerà seguire un percorso che necessiterà della vostra attenzione costante. Dopo aver attraversato l’abetina di Fonte Abeti ci sarà ancora un buon tratto boscoso fino ad una zona più aperta, con diversi passaggi su prati ed una località conosciuta come Val Rupina.

Poco prima dell’arrivo nei pressi del lago del sole, c’è un tratto problematico da affrontare per via della natura un po’ impervia, ma niente che vi possa fermare o rallentare in maniera concreta.

Passata l’ultima difficoltà, l’arrivo è veramente a pochi minuti dopo almeno un paio d’ore di camminata dal punto di partenza. Una volta ripreso fiato ed ammirato il panorama, si potrà tornare sui propri passi verso il mezzo di trasporto e casa. Considerato l’impegno dell’escursione, è fortemente consigliato prepararsi adeguatamente per poter affrontare in sicurezza l’escursione. Attenzione al meteo e al giusto abbigliamento, scarpe in primis. Altra accortezza la cartografia aggiornata del territorio.

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