Cristiano, insegnante di religione, ha prodotto il suo primo Ep: «Fede a ritmo di heavy metal»

Cristiano Coppa è originario di Rosora dove è nato 39 anni fa. Insegna religione all istituto Cuppari Salvati di Jesi e compone canzoni heavy metal
Cristiano Coppa è originario di Rosora dove è nato 39 anni fa. Insegna religione all’istituto Cuppari Salvati di Jesi e compone canzoni heavy metal
di Saverio Spadavecchia
3 Minuti di Lettura
Martedì 17 Maggio 2022, 10:23

FABRIANO - Una passione che nasce tra i banchi di scuola, che cresce sostenuta da una fede forte e determinata. La storia di Cristiano Coppa (classe 1983), musicista e docente di religione presso il “Cuppari-Salvati” di Jesi, è forte come l’heavy metal che propone. “Prayer in the battlefield”, Ep d’esordio autoprodotto del compositore originario di Rosora, presenta la storia umana e la realtà attuale come una preghiera in un campo di battaglia.  Le canzoni sono state registrate e mixate da Sauro Mori (già chitarrista degli Hellcome), masterizzate da Federico Ascari e si avvalgono del contributo vocale di Nadia Girolamini. La copertina è opera di Pietro Nicusanti, Giuseppe Asciolla e Giacomo Bussaglia, studenti di Acca Academy (Jesi).

 
Come nasce la passione per la musica e più nello specifico per quella heavy metal?
«Le prime grandi passioni musicali sono stati i Queen ed i Bon Jovi. Poi all’età di 14 anni ho conosciuto il mondo dell’heavy metal, Iron Maiden, Metallica e molto altro ancora».


E da semplice ascoltatore a musicista qual è stato il percorso?
«Dovrò sempre ringraziare Marco Monacelli, un mio compago di scuola ai tempi dell’istituto agrario “Vivarelli” di Fabriano, che mi spinse a fare il grande passo. Con il fratello suonavano nello scantinato di casa, lui la chitarra ed il fratello la batteria. Poi sono arrivati tanti altri che hanno dato forma ai Death Riders, con i quali ho registrato demo ed un disco. Poi dopo la Gmg di Cracovia sono nati i “The Branches” che è una band legata alla diocesi di Jesi».


Com’è nato il progetto legato a “Prayer In The Battlefield”?
«È nato dall’esigenza di provare a fare qualcosa di mio, il bisogno di un qualcosa che rispecchi il proprio sentire musicale.

Conoscevo Sauro Mori, e con lui ho registrato il mio primo brano chiamato “Nella lotta”. Sono rimasto soddisfatto e da lì sono arrivati tutti gli altri pezzi che compongono l’ep di esordio. Sauro è stato fondamentale perché ha suonato tutti gli strumenti lavorando con passione».


Quindi possiamo parlare di connessione tra spiritualità ed heavy metal, giusto?
«Rock e metal sono sempre stati associati a temi che hanno fatto scalpore, ma c’è più di un esempio tra canzoni ed artisti che raccontano la loro spiritualità e la loro fede attraverso la musica. Il rock e l’heavy metal raccontano la complessità della vita, ma parlare di certi argomenti non vuol dire schierarsi dalla parte del “male”. Cenni di spiritualità cristiana li troviamo nei Black Sabbath o nella fede di Rob Halford, storica voce dei Judas Priest. La spiritualità non è certamente estranea e questo tipo di musica perché è energia da incanalare in maniera positiva».


Sta pensando ad una possibile formazione per portare la musica dal vivo?
«Sì, è più di una possibilità. Ho già avuto la disponibilità di alcuni musicisti del fabrianese. Fabiano Pietrini alla chitarra ritmica e Matteo Carovana al basso de Walls Of Babylon e Alessio Monacelli alla batteria degli Hellcome, Hidden Lapse e Kalah. Stiamo cercando un chitarrista solista per completare la formazione e debuttare live».

© RIPRODUZIONE RISERVATA