Su "Grace di Monaco" esplode la polemica
I figli contro il film ma il Festival non cede

Nicole Kidman nei panni di Grace Kelly
Nicole Kidman nei panni di Grace Kelly
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Sabato 3 Maggio 2014, 13:21 - Ultimo aggiornamento: 5 Maggio, 11:50
CANNES - "Ogni artista ha diritto alla licenza poetica": il Festival di Cannes non cede alle pressioni della famiglia Grimaldi e difende il contestato film di Olivier Dahan sulla vita di Grace Kelly che aprirà come previsto il 14 maggio, in anteprima mondiale, la celebre manifestazione cinematografica (anche se fuori competizione).







Dopo mesi di polemiche, per la prima volta, il direttore artistico del Festival, Thierry Fremaux, interviene a favore di Dahan in risposta a una nota dei tre figli della principessa - morta nel settembre 1982 a soli 52 anni in un incidente stradale - Alberto II di Monaco, Carolina, principessa di Hannover, e Stephanie, in cui viene ribadito che questo lungometraggio è «pura finzione» e per questo la famiglia non parteciperà alla cerimonia di apertura.



«Il film non è un biopic nel senso stretto del termine, dalla vita alla morte - spiega Fremaux - è l'espressione del diritto di ogni artista alla licenza poetica». E ha aggiunto: «Il film contribuirà certamente in modo positivo alla leggenda del Principato di Monaco». Nel comunicato stampa diffuso ieri il "Palais" ribadisce: «Il trailer conferma il carattere di pura finzione di questo film e rafforza la convinzione avuta dopo la lettura della sceneggiatura che si tratti di una produzione, di una pagina della storia del Principato, basata su riferimenti storici errati e letterari dubbi».



In un intervista al Parisien Magazine Dahan - regista del pluripremiato "La vie en rose" sulla vita della cantante Edith Piaf - ha rivendicato «il diritto di fare un film di finzione. "Grace di Monaco" non è un lavoro di storico ma di artista. La famiglia ha avuto accesso a diverse versioni della sceneggiatura e ha proposto alcune modifiche, alcune delle quali sono state accettate. Al sentimento anti-francese che emerge dal film non ci posso fare niente».



Il film di Dahan si focalizza sul periodo, gli anni Sessanta, in cui Grace Kelly (interpretata da Nicole Kidman), da icona di Hollywood e attrice culto di Alfred Hichcock in "La finestra sul cortile", sposa il principe Ranieri nel 1956 diventando principessa di Monaco, e decide di lasciare il cinema per dedicarsi ai suoi tre figli e al protocollo, aiutando il marito a difendere l'identità del principato dagli attacchi politici del presidente francese Charles De Gaulle (che voleva recuperare le tasse delle aziende transalpine che si erano trasferite nel Principato).



I figli di Grace si erano già schierati nel gennaio del 2013 contro il film di Dahan ritenendolo «inutile e glamour».
L'opera è stata inoltre per mesi al centro di un conflitto artistico tra il regista e il produttore americano, Harvey Weinstein.