Giovanni Allevi alle Muse
Concerto e tifo da stadio

Giovanni Allevi alle Muse Concerto e tifo da stadio
di Stefano Fabrizi
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Martedì 1 Aprile 2014, 15:57 - Ultimo aggiornamento: 3 Aprile, 12:26

ANCONA - Il Teatro delle Muse di Ancona gremito. Quello che vede il pubblico un palco nudo, scarno, con al centro soltanto un pianoforte nero a coda illuminato dall'alto. Brusio, poi il silenzio. Ed entra lui, correndo. Soliti jeans e t-shirt. Gli applausi lo sovrastano. Applausi che scatteranno tra un brano e l'altro a sottolineare l'affetto verso questo eterno folletto della musica classica mondiale. Un folletto che ha fatto storcere il naso se non addirittura arrabbiare alcuni puristi del linguaggio sinfonico. Giovanni Allevi ha incassato le reprimende, ma fortunatamente, ha proseguito per la sua strada collezionando dischi di platino.

Questo suo nuovo tour italiano è un successo ovunque. E' questo il suo maggior pregio, il desiderio di divulgare la musica, di renderla per tutti, di farla diventare viva, palpabile, vicina a tutti. Il suo talento compositivo è indiscutibile, molte le invidie e le discussioni che ha creato, fanno di lui un personaggio che ha colpito, ha colto nel segno, ha espresso e portato un qualcosa di nuovo alla musica classica, proprio il suo andare oltre la classicità, la staticità cercando sempre variazioni differenti. Il suo pianoforte è lì per essere trasformato, rivoltato da lui, uno strumento musicale appunto che diventa un messaggero di innovazione ed invenzione.

Nello spettacolo ha ripercorso in musica tutta la sua carriera presentando i brani che lo hanno fatto entrare nel cuore del suo pubblico e che lo hanno reso l'enfant terrible della musica classica contemporanea: da "Come sei veramente" a "Back to Life" passando per "Vento d'Europa" e "Secret Love".

Una scaletta ricca e varia, più concentrata su brani datati degli esordi di 20 anni fa ormai, composizioni poco note ma bellissime, un viaggio musicale che parte dagli inizi con brani quali "13 dita" fino ad arrivare a composizioni più recenti, le più famose, le più note come "Sunrise", "Room 108", "Alien", "Volo sul mondo", una dimensione intima che raccoglie giovani e non, fans e curiosi, Accarezza il piano quando si alza per dare spiegazioni sul brano che eseguirà o per salutare il pubblico.

“Venti anni sono tanti e pochi allo stesso tempo – racconta Allevi - Ma la musica per me è una fiamma che si esaurisce nell’attimo. Non riesco a pensare che quello che sto facendo sia il risultato di un’esperienza precedente. Così come io mi sento continuamente all’inizio, con le stesse emozioni e paure di quando facevo il saggio alla scuola di musica”.

E poi un pensiero al futuro. “Ci sono molte musiche nella mia testa – confida il musicista nato ad Ascoli - che si sono trasformate in composizioni, ma non è automatico che diventino parte di un progetto discografico. Per esempio, ho composto una toccata e fuga per organo a canne che prima o poi verrà eseguita da un organista di grande talento, ma se diventerà un cd non posso prevederlo. Non ragiono più in termini di discografia. Sono libero da certi meccanismi e finalmente posso pensare soltanto alla musica e a come interagisce con la mia anima tormentata”.

Oltre un'ora e mezza di musica travolgente tra risate per i suoi commenti d'introduzione e commozione crescente: sua e del pubblico che lo acclama come una rock star.

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