“Per quello che vale...” Montanini
debutta con il nuovo show a Fermo

Giorgio Montanini
Giorgio Montanini
di Cristina Gioacchini
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Venerdì 17 Giugno 2016, 04:58
FERMO - Felice di debuttare a casa, Giorgio Montanini il 17 giugno con “Per quello che vale...” apre il sipario su VillaInVita. Fermo Festival, organizzato dal Comune di Fermo e realizzato in collaborazione con l'Amat, evento che arricchisce la già ampia e articolata proposta culturale della città nei mesi estivi. Sarà Villa Vitali ad ospitare il sesto monologo del comico invitato dalla sua Fermo a fare gli onori di casa con una riflessione sul ruolo che un comico ricopre nella società. E per l'importanza che dà a questa data, Montanini ha rallentato la tabella di marcia di tutta la tournée. 

«Con orgoglio - dice il comico - presento nella mia città natale il sesto monologo che ho realizzato in sei anni in cui la creatività è stata mia fedele compagna. Più la vita passa più trovo spunti ed esperienze da mettere su carta». È un fiume in piena Montanini, mentre introduce lo spettacolo: «Sto provando in un locale da 100 posti sempre gremito e sto decidendo che “figlio” mettere dentro il monologo che a sua volta è formato da altri monologhi. È un po' come scegliere che figlio portare in vacanza. Comunque sono molto soddisfatto di come sta procedendo e, come ogni anno, sento che è lo spettacolo migliore». 

I titoli dei cinque precedenti show dell'artista hanno avuto una funzione esplicativa rispetto al contenuto. Non è così per il sesto: «Per la prima volta ho fatto un titolo che non riguarda il contenuto ma è una sorta di vademecum per il pubblico. Passa il tempo più conosco la satira, amo fare spettacoli satirici e più mi rendo conto che in Italia la satira è considerata il contrario di quello che dovrebbe essere. I comici satirici sono una specie di francescani laici che fanno penitenza e vivono insegnando all'altro qual' è la verità. Invece è l'assoluto contrario, la satira è solamente un punto di vita personale e così va presa, non come verità assoluta e un comico non deve essere preso come riferimento sociale, ma deve esserlo il politico se no, in Italia, va a finire che prendiamo sul serio i comici e i politici a barzelletta. Che succede a quel punto? Che alla fine ti confondi ed un comico fonda un partito politico. Quello che pensiamo e che poi diventa monologo, assume proporzioni d'importanza imbarazzante; si diventa punto di riferimento politico sociale ed economico. Questa deriva populista non solo è profondamente sbagliata nell'essenza, è anche pericolosa. Il contenuto di uno spettacolo satirico è solo il nostro personalissimo punto di vista e, in quanto tale, totalmente opinabile. La satira in più di duemilacinquecento anni, non ha rovesciato un governo, cambiato una legge, modificato un comma. I cambiamenti li fa la classe politica che è eletta dai cittadini, ossia dal pubblico. Quindi, quando mi scrivono complimentandosi per lo spettacolo e perché a loro avviso dico la verità, rispondo: aggiungi per quello che vale. Ed ecco il titolo». 

Diventato molto popolare grazie alla trasmissione “Nemico pubblico” su Raitre e per le copertina di Ballarò, Giorgio Montanini è uno dei pochi rappresentanti della stand-up comedy in Italia, dalla comicità tagliente nel raccontare politica, religione, sesso e tanti altri argomenti, smontando i luoghi comuni. Proprio in questi giorni è in onda su Raitre con “Nemico pubblico”, quello che lui definisce «un programma maturo, completo, alla terza stagione riconfermato ma, soprattutto, completamente rinnovato. Maturo perché la prima stagione è stata di assestamento, la seconda di evoluzione e la terza è la consacrazione del programma dal punto di vista artistico». 
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