Gilberto Santini, l'uomo del teatro
racconta la stagione dei palcoscenici

Gilberto Santini, l'uomo del teatro racconta la stagione dei palcoscenici
di ​Lucilla Niccolini
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Giovedì 22 Ottobre 2015, 21:33 - Ultimo aggiornamento: 23 Ottobre, 06:30
ANCONA - Teatro significa “vivere sul serio quello che gli altri, nella vita, recitano male”, disse il grande Eduardo: la vera vita va in scena a teatro.



E dunque, lunga vita all'Amat (Associazione Marchigiana Attività Teatrali) che da quarant'anni si (pre)occupa di portare nelle Marche il teatro di qualità. Un pubblico sempre più folto ne trae, anche inconsapevolmente, criteri di interpretazione dell'esistenza, parametri di giudizio, alter ego da cui imparare ad affrontare la vita e i suoi imprevisti.



Onore al merito di chi lavora alla distribuzione dello spettacolo dal vivo, valorizzando il patrimonio di teatri storici della nostra regione, tanto inestimabile quanto cospicuo: sono quasi ottanta i teatri antichi agibili. E ottanta sono i Comuni marchigiani che aderiscono all'Amat. Del direttore artistico Gilberto Santini è la splendida mission di consegnare alle comunità associati gli spettacoli di maggior pregio tra le proposte che ogni anno si affacciano al panorama nazionale non.



Si è aperta in questa settimana la nuova stagione. Gilberto, cosa ci segnali?

“Intanto, martedì ha debuttato ad Ascoli Piceno “Cabaret” per la regia di Saverio Marconi, una hit della Compagnia della Rancia che nel tempo si fa sempre più lucida e tagliente, e che da ieri sera è in scena al Rossini di Pesaro”.



Il debutto, al Todi Festival, ha riscosso lunghi applausi e peana dai critici...

“Esattamente! Il musical pluricelebrato, da cui Bob Fosse trasse un film di enorme successo, è riscoperta di un testo, e insieme di grandi interpreti contemporanei, come Giampiero Ingrassia nel ruolo del Maestro di Cerimonie, strepitoso, e una Giulia Ottonella che nei panni di Sally Bowles (al cinema, Liza Minelli) dà dei punti a tante interpreti di Broadway”.



E intanto, a Fabriano...

“... Emilio Solfrizzi porta “Sarto per signora”, un vaudeville di Feydeau rivisitato con molto gusto e sense of humour, che sarà poi al Lauro Rossi di Macerata il 27 e 28 ottobre, e dal 30 ottobre alla Fortuna di Fano”.



L'Amat compie 40 anni. Cosa farà da grande?

“Ora siamo, per il prossimo triennio, circuito regionale multidisciplinare della Regione Marche, l'unico della regione, che affianca a teatro e danza, la vocazione originaria, anche la musica, per decreto ministeriale. E non ci dispiace, quella che chiamo musica popolare d'autore: già abbiamo portato Einaudi a Macerata, Vecchioni e Toquino a Urbino, e il prossimo appuntamento è ad Ancona, a Cinematica, con Theo Teardo, autore di colonne sonore di alcuni tra i più interessati film italiani recenti, da “La ragazza del lago” a “Il gioiellino” di Molaioli”.



Non ti sei lasciato cogliere impreparato.

“Come sai, mi piace incuriosire e coccolare lo spettatore, e la musica è uno strumento in più per attrarre il pubblico”.



Nella tua ricerca di eccellenze, di quale “preda” ti senti più orgoglioso?

“Sicuramente di “Battlefield” di Peter Brook, dal suo “Mahabharata” all'Aquila di Fermo in prima italiana ed esclusiva regionale, che sta debuttando ora a Parigi, un capolavoro della piena maturità di questo gigante del teatro”.



Un altro vanto della stagione?

“È “Ti regalo la mia morte, Veronika” di Antonio Latella, a febbraio al Lauro Rossi di Macerata, ispirato alla figura della donna nel cinema di Fassbinder. Infine, in omaggio a Ronconi, il suo progetto “Questa sera si recita a soggetto” di Pirandello nell'allestimento di Federico Tiezzi che sarà al Rossini di Pesaro ad aprile”.



E tante residenze...

“Mai come quest'anno abbiamo ricevuto richieste di residenza delle compagnie per allestimenti di lavoro nuovi. Cito a memoria “Enrico IV” con Branciaroli a Fano, “Venere in pelliccia” con Sabrina Impacciatore, in aprile ancora a Fano, “Madame Bovary” con Lucia Lavia a Civitanova Marche, “Figli, mariti e amanti” con Ricky Tognazzi e Simona Izzo a Fermo a gennaio...”.



Il sogno nel cassetto?

“Pina Bausch, un bellissimo sogno di danza”.



Motivi di orgoglio?

“Con quello dell'Emilia Romagna, siamo in Italia il circuito regionale col voto di qualità più alto. Un dato di cui andiamo fieri. Non rincorriamo il numero degli spettatori a scapito delle proposte. Un esempio? Il 1° novembre celebriamo i 40 anni della morte di Pasolini alla chiesa dell'Annunziata di Pesaro con “Ma”, un assolo di Antonio Latella dedicato alla madre di Pa' per inaugurare la mostra di Mario Dondero: foto bellissime di Pasolini con la madre, che tra l'altro interpretò la Madonna nel “Vangelo secondo Matteo”. Insomma, non vogliamo perdere la nostra identità a 40 anni!”.
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