Giampiero Solari racconta Fiorello
e confessa il suo amore per le Marche

Giampiero Solari racconta Fiorello e confessa il suo amore per le Marche
di Stefano Fabrizi
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Martedì 27 Ottobre 2015, 22:25 - Ultimo aggiornamento: 3 Novembre, 11:52
ANCONA - L'aria frizzante di Bolzano mette di buonumore Giampiero Solari,



Ma d'altronde è difficile trovarlo in momenti negativi: fa parte della schiera che considera il bicchiere sempre mezzo pieno. Sempre indaffarato, ma due minuti (anche se poi sono molti di più) con chi lo chiama dalle Marche li trova sempre.



Già le Marche, un amore viscerale "una regione che mi ha accolto a braccia aperte e alla quale credo di aver dato e di poter dare ancora tanto". Alla guida dello Stabile, poi una parentesi in politica (“un ambito in cui non riuscivo a muovermi come volevo, non fa per me”), e diverse produzioni di successo che sono partite proprio dal capoluogo dorico.



Come regista si sente più direttore d'orchestra o più sarto?

Due belle similitudini. Sì, il sarto è interessante: aggiustare l'abito addosso all'artista finché non butta a pennello. Ma forse preferisco il direttore d'orchestra: nella realtà anche se ho fatto tanti spettacoli per one man show poi non è solo l'artista che devi "curare" o meglio dirigere, ma è tutto l'ensemble. Sul palco si muovono orchestrali, altre figure e ovviamente i tecnici. E' necessario amalgamare e fondere per ottenere un tutt'uno, facendo un lavoro anche da psicologo.



Quanto c'è di suo in ogni spettacolo.

Tanto, diversamente non lo farei. Non mi limito alla regia. Spesso sono autore o coautore dei testi. Scenografia, coreografia e gli aspetti tecnici… insomma metto bocca ovunque. Così mi piace e piace anche agli artisti con cui lavoro: c'è prima di tutto amicizia, poi stima e fiducia. Fondamentali per portare a termine un buon lavoro.



Come con Fiorello?

Sì, certo.



E come è nato questo ultimo spettacolo.

Era già pronto. Poi l'incidente ha bloccato la partenza. A distanza di tempo ci siamo detti che era opportuno presentarlo: c'erano tante idee nuove e dopo una rivisitazione è partito. E visti i sold out e le recensioni più che positive non è difficile affermare che abbiamo fatto bene.



Come mai si trova ora a Bolzano.

Sono qui con Paolo Rossi. Ci conosciamo dagli anni 80. Un amico che stimo moltissimo. Stiamo portando a termine l'allestimento di “L'improvvisazioni di Versailles” di Molière. Una pièce scritta da me, Paolo Rossi e Stefano Massini, direttore del Piccolo di Milano. Il lavoro lo abbiamo iniziato a Cagli quest'estate. Ecco le mie Marche. Ho voluto che la residenza fosse al teatro di Cagli: questo spettacolo è come un flash back, e quindi era giusto per me che prendesse forma qui, nella “mia” regione d'adozione dalla quale mancavo da un po', visto che ormai lavoro prevalentemente a Milano e Roma. (Il 2 febbraio 2016 sarà al Teatro della Fortuna di Fano ndr)".



Non solo Paolo Rossi, ma anche Claudia Gerini.

E già. A metà novembre saremo in residenza al Teatro delle Muse per allestire “Le storie di Claudia”, uno spettacolo “cucito” addosso, tanto per citare la funzione sartoriale, a Claudia che sarà una one woman show. Di cose da raccontare ce ne sono tante… stiamo al lavoro: telefono, email e qualche visita. Al progetto sta lavorando anche Paola Galassi e Michela Andreozzi. Posso svelare che ci sarà una interessante novità: Giuseppe Ragazzini, pittore con… pitture in movimento".



Ancora le Marche?

Assolutamente e le Muse. Ogni volta che ci metto piede è un brivido. Continuo a sentire la presenza di Tommaso Paolucci. I casi della vita: nella mia residenza di Milano abita vicino a me la sorella. Un segnale che la sua presenza è viva.



Gerini, ma anche Virginia Raffaele.

Si, con lei abbiamo terminato di mettere a punto un altro spettacolo calibrato sulle sue corde: "Performance". Anche qui il divertimento è assicurato. (Lo show sarà al Sanzio di Urbino il 19 aprile, ndr).



Dopo tanta televisione ora tanto teatro.

Io nasco con il teatro: mi piace. Ne sono affascinato. La presenza del pubblico e le vibrazioni che riescono a dare sono uniche. Comunque, continuo a essere il direttore artistico di Sky.



E null'altro?

Ad aprile per la Rai preparerò una grande kermesse televisivo con Laura Pausini e Paola Cortellesi.



E il sogno nel cassetto?

In verità ho la fortuna di esaudirli…



E quindi?

Ho pronto un nuovo spettacolo, ma è top secret.



E comunque sia, già lo sappiamo, sarà un successo.
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