Gaia e il trionfo ad Amici: «È la mia grande rivincita. Ero una donna ferita, ho trovato la forza per rinascere»

Gaia e il trionfo ad Amici: «È la mia grande rivincita»
Gaia e il trionfo ad Amici: «È la mia grande rivincita»
di Rita Vecchio
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Domenica 5 Aprile 2020, 18:29 - Ultimo aggiornamento: 19:30
Gaia Gozzi ha fatto tesoro dei consigli. Ha studiato. Ha preso quello che di buono c’era da prendere dalle critiche (e le altre se le è lasciata scorrere via). E passo dopo passo è arrivata alla finale di Amici di Maria de Filippi. Vincendola. Una finale senza pubblico. Senza abbracci. Senza ospiti. Con lo studio Elios di Roma - dove si gira il programma che ha registrato l’ultima sera 4 milioni 822mila spettatori su Canale 5 e il 22.79% di share - vuoto. Una finale silenziosa.


Dove il gesto di Gaia che - con la coppa in mano, da sola, con attorno nessuno se non a due metri di distanza - cerca approvazione con le mani, ha fatto un rumore mai visto prima. La prima finale dove noi della giuria giornalisti abbiamo votato il premio della critica di 50 mila euro (andato al ballerino Javier che si è aggiudicato anche quello della categoria “ballo”) da casa, con lo smartphone e commentando in studio da schermi a Led Wall. Gaia - 22 anni di Viadana (MN) ma vive a Milano - vince e si porta a casa non solo la coppa. Ma anche il premio per l’inedito più ascoltato sulla piattaforma Timmusic, Choco Chanel, tra i brani di “Genesi” (Sony), disco di esordio quinto nella classifica Fimi GFK e oltre quattro milioni di stream. Disco in cui si ritrovano le sue origini, da padre italiano e madre brasiliana.
 
 
Le immagini di lei con la coppa e le mani in avanti per condividere la felicità sono state un pugno nello stomaco. Immagini commoventi. Forti. 
«È stato un momento in cui non ho realizzato. Noi dentro la scuola di Amici, questa situazione triste e brutta del Coronavirus, l’abbiamo vissuta in modo filtrato. Di punto in bianco ci hanno detto che non ci sarebbe più stato il pubblico. Da quel preciso momento, il nostro percorso, puntata dopo puntata, è stato in funzione a questo. Non so cosa c’è lì fuori. Lo vivrò tra poco. Ma da parte di tutti c’è stata la voglia di fare qualcosa di bello e sincero. E un grazie a Maria che ha deciso di andare comunque avanti».

Ne è uscita rafforzata.
«Vero. Questa situazione mi ha fatto scavare dentro di me. A volte è semplice sedersi».

Il messaggio più bello che ha ricevuto? 
«Se le dicessi che non ho ancora potuto leggerli tutti, ci crede?» 

Ci credo. E allora, a chi ha dedicato la vittoria?
«Alle persone che mi sono state vicine. Alla mia famiglia e alle mie due sorelle. A chi ha creduto in me fin dall’inizio. A quelli che hanno visto un po’ oltre». 

Un nome? 
«Ne faccio intanto due: il mio produttore Simone Privitera e il mio editore Paola Balestrazzi. A loro e a quelli che hanno voluto ascoltare la mia musica».

Una musica che è altalena tra quella brasiliana e tropicale, l’elettronica e la portoghese. E che con Genesi, mette la bandierina sull’io ci sono. 
«Sono sette tracce che sanno di autobiografia. Già dal primo brano, “Chega”, canto una donna ferita che “usa la sua sofferenza come mantra per rinascere”. È la mia storia, ma è anche un po' la storia di tutte noi, che non ci arrendiamo, che scendiamo in strada a celebrare le nostre rivincite. Io credo nella donna forte, che dalle fragilità si rialza. Ricordo quando sono uscita dal concerto dei Florence and The Machine a Manchester, nel locale degli attacchi terroristici, con le sue parole che ribadivano il fatto che l'unione fa la forza. Io ci credo. Nel disco compaiono nomi che stimo molto: Simon Says, Alex Uhlmann, Antonio Filippelli, Machweo, Piero Romitelli, Gerardo Pulli e Antonio Di Martino».

Con chi le andrebbe di lavorare? 
«Posso sognare in grande? Con Mura Masa, ad esempio». 

Chi le mancherà di più dei suoi compagni di Amici?
«Giulia, Nyv, Martina, Jacopo e tante persone del pomeridiano. Ho creato dei bei rapporti. Con belle persone. Persone con cui voglio condividere ancora». 

Una frase di Maria che si porterà dietro? 
«Quella che mi ha cambiato. Ero ai provini. Mi ha visto spaventata. Per me, dopo l’esperienza a X Factor che mi ha segnato, non era facile fare Amici. Le mi disse: «Non avere paura di riprovarci. Riprovarci è già una vittoria». Ecco, mi ha dato la forza di esserci». 

Dal pubblico si farà chiamare Gaia? O Gaia Gozzi? 
«Semplicemente Gaia. Ho iniziato questo percorso come Gaia e basta. Fa parte di una strada un’unica. La mia di cantante. E continuo così». 
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