Una foto al solstizio d'estate? Ecco come e quando nella magia dell'abbazia di San Benedetto a Valledacqua

L'abbazia di San Benedetto in Valledacqua
L'abbazia di San Benedetto in Valledacqua
di Chiara Morini
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Lunedì 13 Giugno 2022, 03:20

ACQUASANTA - Segna il cambio delle stagioni, il passaggio dalla primavera all’estate: il solstizio d’estate, che quest’anno cade il 21 giugno, si può “osservare” soprattutto nell’abbazia di San Benedetto in Valledacqua, nel territorio comunale di Acquasanta Terme.

L’occhio magico
Dal 17 al 21 giugno, nella chiesa dell’abbazia, da un “occhio” nel muro dietro l’altare entra un raggio di sole, che impiega dai tre ai quattro minuti per arrivare fino al centro della chiesa, e illuminare una targa su cui è incisa la scritta “Solstizio d’estate” in lingua latina. Il gruppo fotografico Forcella, insieme alle associazioni Raggio Verde, Amici di Forcella, e Ecomuseo Monteceresa, ha organizzato un’uscita per il 17 giugno. «È un fenomeno tutto da vivere – commenta il fotografo Roberto Crippa – è anche emozionante. Il priore ci ha detto che si manifesta dal 17 al 21, ma noi andremo il 17». Si verifica presto, intorno alle 7,30, e i frati dell’abbazia pregano in chiesa dalle 7 alle 8,30. Tranne il venerdì, e quindi, spiega Crippa, «sarà possibile esserci.

Ci ritroveremo alle 6,30, massimo 6,45, alle 7 si deve entrare, perché poi si oscura l’ambiente e si attende l’arrivo del raggio di sole per vedere questa targa illuminata, per 15-20 secondi». Il tutto in un’atmosfera particolare: l’abbazia, di epoca farfense con oltre un millennio di vita e di storia, si trova vicino alla Salaria, ma in una vallata silenziosa; ciò contribuisce a far vivere un’esperienza, seppur breve nella durata, davvero molto emozionante, e magari anche fotografabile.


Gli usi
Segnare il tempo con i raggi di sole, del resto, non era un semplice passatempo, tra meridiane e “occhi” luminosi come questo, le popolazioni antiche scandivano i giorni e gli anni, una versione molto antica dei nostri calendari moderni. Un fenomeno analogo a quello dell’abbazia che si trova nel comune Acquasanta, accade due volte l’anno anche nell’abbazia benedettina di Sant’Urbano, nella valle di San Clemente, che si trova molto vicino al borgo di Apiro. Qui ogni 25 maggio, giorno di sant’Urbano, e 19 luglio, giorno simmetrico al solstizio d’estate, al mattino presto da un occhio che si trova sopra l’abside della chiesa, entra un raggio di sole, si fa spazio nell’abbazia, e arriva a illuminare un cerchio scolpito nella pietra di una colonna della navata di sinistra. Anche nella cripta un raggio di luce entra da dietro all’altare e va a illuminare un cerchio scolpito nell’unica colonna circolare presente.

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