«Ero un ragazzo - ha aggiunto -, quando mi è stato detto che le mie condizioni di salute non mi avrebbero permesso di giocare così come le mie condizioni sociali. Ma io non ci ho creduto.
I miei sogni erano più forti degli ostacoli. Ho lavorato sodo, creduto in me stesso. Ho affrontato ogni ostacolo a cuore aperto, ed un giorno, il sogno è diventato realtà. Stavo stringendo tra le mani la Coppa del Mondo, mentre lo stadio gremito gridava il mio nome. Perciò, il mio messaggio a tutte quelle persone che stringono un sogno nelle loro mani è ignorate chiunque vi dica che non potete riuscire, loro non vedono la forza del vostro cuore, ignorate i bulli che vi feriscono con gesti o parole, loro non diventeranno mai quello che voi potete diventare. Credete in voi stessi, lavorate duro, rispettate gli altri e un giorno, il sogno diventerà realtà». «Siamo fieri di produrre questo documentario e specialmente entusiasti che Paolo sia il nostro co-produttore», ha sottolineato Ivo Romagnoli. «Sia il documentario che il film - ha proseguito - lanciano un messaggio che crediamo sia davvero importante: fede, perseveranza, passione e rispetto possono conquistare il mondo, e Paolo è un simbolo di questo!». Insieme a Ivo Romagnoli a produrre il film è Michela Scolari. «Quando ho incontrato Paolo per la prima volta - ha detto -, devo ammettere che conoscevo davvero poco della sua vita, cosi come so poco sul calcio, ma il racconto della vita di Paolo mi ha immediatamente conquistata. Ho pensato questo film sarà come Forrest Gump e Rocky insieme».