A Senigallia tutti in fila
per la mostra di Dylan Dog

A Senigallia tutti in fila per la mostra di Dylan Dog
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Giovedì 20 Agosto 2015, 18:43 - Ultimo aggiornamento: 19:11
SENIGALLIA - La gente in piedi lungo le scale di Palazzo del Duca con la fila che arriva fino alla Piazza.



Non è il pubblico accorso per un concerto rock ma è invece il popolo dei Dylaniati, gli appassionati di Dylan Dog che non si sono voluti perdere le visite guidate alla Mostra di Senigallia organizzata dal Comune e dalla Fondazione Rosellini condotte dagli sceneggiatori e disegnatori del popolare fumetto di Bonelli.



Più di duecento persone ( parecchie per problemi di capienza delle sale hanno dovuto rimandare la visita ai prossimi giorni) hanno ascoltato i racconti di Angelo Stano, Paola Barbato e Gianfranco Manfredi che hanno consentito di conoscere gli aspetti più segreti di Dylan Dog.



Un viaggio affascinante attraverso il personaggio che, nato nel 1986, ha rivoluzionati schemi e modelli del fumetto italiano, suscitando l’interesse di una grande fetta di lettori (in prevalenza giovani e donne) che si riconoscevano in una persona percepita non come eroe ma piuttosto come un soggetto normale, con tutte le sue fragilità e debolezze.



Paola Barbato, una delle sceneggiatrici più importanti di Bonelli, parlando dell’evento di Palazzo del Duca non usa mezzi termini: questa di Senigallia- dice- è senz’altro la più bella mostra su Dylan Dog che sia mai stata fatta.



La rassegna si era aperta nel pomeriggio con la presentazione del libro di Giampaolo Simi cosa resta di noi, opera giudicata da gran parte della critica come uno dei migliori romanzi gialli della stagione. Simi, intervistato dalla giornalista televisiva Francesca Alfonsi, ha scritto un libro di grande suggestione e qualità letteraria ambientato nella spiaggia viareggina e caratterizzato da un registro narrativo che alterna toni ironici e dolorosi.



Simi (che oltre ad essere scrittore è anche sceneggiatore di fortunate serie televisive poliziesche) ha sottolineato come il giallo abbia negli ultimi anni in Italia ampliato il proprio raggio d’azione ed il proprio campo d’osservazione e come ormai molti romanzi di generi diversi prendano in prestito dal noir trovate e moduli narrativi.



Intanto per il 21 agosto è atteso Petros Markaris. L’intera giornata del Festival sarà dedicata al grande scrittore greco, dalla cui penna è nata la celebre saga del commissario Kostas Charitos, che lettori e critica di tutto il mondo hanno subito ribattezzato “il fratello greco di Maigret” e “il Montalbano di Atene”.
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