Riapre la Pinacoteca a Palazzo dei Priori di Fermo dopo il terremoto del 2016, open day il 28

Fermo, riapre la Pinacoteca a Palazzo dei Priori
Fermo, riapre la Pinacoteca a Palazzo dei Priori
di Chiara Morini
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Martedì 23 Novembre 2021, 08:55 - Ultimo aggiornamento: 10:36

ANCONA . Cinque anni dopo il sisma del 2016 tornano a risplendere le opere d’arte della pinacoteca di Fermo a Palazzo dei Priori: la stessa pinacoteca ha riaperto le sue porte ieri. In attesa di poter rendere fruibile, terminato il restauro, anche gli altri spazi con le tavole di Jacobello del Fiore e il quadro della Madonna col Bambino del Pagani, il cui restauro è stato presentato poco tempo fa.

 
La storia
Il piano di palazzo dei Priori dedicato alla pinacoteca fu lesionato nel 2016 dalla scossa del 31 ottobre, che danneggiò anche altre stanze, tra cui la sala del Mappamondo.

Le opere furono recuperate e trasferite in altri luoghi, mentre la punta di diamante, l’“Adorazione dei Pastori” del Rubens, viaggiò in prestito tra Roma e Milano. Complesse le operazioni di ristrutturazione della sala del Mappamondo, che furono compiute dopo aver spostato le migliaia di volumi antichi contenuti, e aperto i cassettoni di legno sul soffitto. Riaperta il 2 agosto 2018, nella stanza attigua fino a ieri c’era il Rubens, oggi esposto nella sala del Seicento.


Le opere
«La città di Fermo – ha commentato Tommaso Castaldi, della Soprintendenza delle Marche – ha un grande patrimonio culturale. La Pinacoteca chiusa in questo palazzo era come un’assenza di cultura per l’intera Fermo». Il percorso di visita del primo piano parte dunque dalla sala del Rinascimento, che custodisce due quadri dal titolo “Crocifissione”. Uno di Vittore Crivelli, arrivato in pinacoteca dopo il 1980, e probabilmente creato come stendardo processionale. L’altro dipinto da Vincenzo Pagani: durante il restauro di quest’ultimo sono stati trovati due cartoni, forse usati dall’artista come rinforzo, dopo essere stati utilizzati per lavori preparatori.

Nella sala attigua sono esposti alcuni affreschi di Andrea Boscoli, dalla chiesa di Santa Maria dell’Umiltà. C’è poi la sala della storia locale, con una “Veduta di fantasia dei monumenti sul Girfalco”, olio su tela del XVIII secolo, un’aquila in bassorilievo in pietra policroma, del XIV secolo, e tra gli altri anche un dipinto di Gaetano Palmaroli dedicato al conte Buongiovanni Vinci. La terza sala è quella degli arazzi, tra i quali spicca quello dell’“Annunciazione” del fiammingo Giusto di Gand, intessuto nel ventennio tra il 1470 e il 1490. Nella quarta sala, dedicata al ‘600, oltre al Rubens, tra i vari quadri, spicca quello della “Pentescoste”, dipinto da Giovanni Lanfranco, pittore emiliano vissuto a cavallo tra la fine del 1500 e la metà del 1600.


Le visite
«Ci affacciamo al Natale – ha detto il sindaco Paolo Calcinaro – con l’auspicio che saranno tanti i turisti che arriveranno come sempre». Chiusa per il sisma, la pinacoteca, ha ricordato l’assessore alla Cultura Micol Lanzidei, «ha mantenuto il contatto con i visitatori anche se virtualmente. Ma il pubblico mostra di preferire la presenza». Open day domenica 28 novembre, poi fino al 31 dicembre gli orari di visita sono dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19: stesso orario per le info e per la biglietteria di piazza del Popolo. Dal 1 gennaio al 31 marzo 2022 gli orari vanno dal martedì alla domenica, dalle 10.30 alle 13 e dalle 15.30 alle 18. 

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