Rubini a Fermo in anteprima nazionale con lo spettacolo “Ristrutturazione”: «Basta oscurità, voglio portare al pubblico solo cose solari»

L'attore, regista e sceneggiatore Sergio Rubini
L'attore, regista e sceneggiatore Sergio Rubini
di Chiara Morini
3 Minuti di Lettura
Giovedì 8 Luglio 2021, 12:40

FERMO - Di Sergio Rubini non servirebbero presentazioni: la sua fama di attore cinematografico, teatrale, televisivo, nonché di regista e sceneggiatore, lo precede. Domani sera, venerdì 9 luglio, a villa Vitali di Fermo presenterà in prima nazionale “Ristrutturazione – ovvero disavventure casalinghe raccontate da Sergio Rubini”. Dello spettacolo, organizzato da Comune e Amat per villa in Vita è autore, regista, e ovviamente protagonista.
Rubini, com’è fare tutto “da solo”?
«Per me è normale. Come accade anche per i miei film, questo spettacolo l’ho scritto con Carla Cavalluzzi. Fare da solo o in due dà una sorta di dimensione “artigianale” allo spettacolo, che qui diventa un recital. La rappresentazione è accompagnata con le musiche, eseguite dal vivo, a cura di Musica da Ripostiglio».
La scelta della storia è voluta o casuale? 
«Come regista vengo da due lavori fatti con Luigi Lo Cascio, Dracula e Delitto e Castigo di Fedor Dostoevskij. Storie alquanto “oscure”, che non volevo portare in scena dopo il periodo difficile che c’è stato per tutti. Non volevo portare cose pesanti, ma uno spettacolo “solare”: gli spettatori ci sono stati anche abbastanza nell’oscurità». 
Che storia narra questo “Ristrutturazione”? 
«Il protagonista fa un mutuo e compra una casa tutta sua. Ad un certo punto deve ristrutturarla. Con tutte le vicende del caso».
Perchè ha scelto questo tema?
«La casa è stata protagonista durante questa pandemia, così come lo sono state le persone che l’abitano. Sono quindi partito dalle problematiche legate proprio alla stessa casa, da quelle di chi l’ha disegnata e progettata fino anche alle questioni quotidiane fatte a volte anche di tanto caos. La casa, mai come in questo periodo, è stata nostra fedele compagna di viaggio e lo sarà anche sul palco».
Perchè Ristrutturazione?
«La casa si compra con tutto quello che comporta: con chi ti deve fare i lavori che non viene, oppure tarda, oppure ancora ci mette troppo. Racconterò proprio queste piccole cose, fatte di personaggi competenti e incapaci, leali e truffaldini, scansafatiche e operosi».
Ristrutturazione anche intesa come rinascita? 
«Certo. Non solo la casa deve essere pensata, bisogna avere anche una visione del contenuto: per farla risorgere, quando la si ristruttura, si deve anche pensare anche come la si vuole ricreare». 
Si riderà?
«Certo voglio che la gente si diverta e si “rifondi”: come i grandi architetti hanno i problemi, così anche l’allarmista li ha. Di fronte a tutto c’è la vita reale e una soluzione bisogna trovarla, come faceva Vitruvio con Cesare con la soluzione di ipotecare i beni. Lo spettacolo quindi è ironico e distastroso. Tutto da vivere e vedere».
Pronto per il festival di Cannes? 
«Lì sono in concorso con il film ungherese “The story of my wife” di Ildiko Eniedi. La regista ungherese è molto blasonata, la ringrazio per avermi scelto, sono orgoglioso di essere nel cast e di tornare a Cannes». 
Un invito al pubblico di Fermo?
«Tornate a vedere gli spettacoli, a fare quello che tutti dicono sia non necessario.

I luoghi della cultura sono i luoghi della socialità. Torniamo ad essere anime sociali».

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