Il regista Piperno e l’attrice Mascino a Fermo per il docu “Cipria-il film della vostra vita”, le vite sospese di tre donne

Il regista Piperno e l attrice Mascino a Fermo per il docu Cipria-il film della vostra vita , le vite sospese di tre donne
Il regista Piperno e l’attrice Mascino a Fermo per il docu “Cipria-il film della vostra vita”, le vite sospese di tre donne
di Chiara Morini
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Mercoledì 22 Marzo 2023, 04:30 - Ultimo aggiornamento: 16:08

FERMO - Tre racconti, di altrettante donne, vite e storie rimaste “sospese” a causa della guerra: uscito lo scorso 8 marzo, il documentario “Cipria-il film della vostra vita”, diretto da Giovanni Piperno, prodotto da Luce Cinecittà con la voce narrante dell’attrice anconetana Lucia Mascino, è stato presentato nel corso di una serata organizzata dal circolo del cinema Metropolis nella sala degli Artisti di Fermo.


L’evento

La storia trae spunto dall’incarico che l’imprenditore Giuseppe Visconti di Modrone nel 1941 diede a Dino Villari, per pubblicizzare una nuova cipria da lui prodotta.

Con lo sceneggiatore Cesare Zavattini Villari lanciò il concorso “I film della vostra vita”: le donne italiane avrebbero raccontato la loro storia magari puntando «su una vicenda romanzesca, un episodio curioso o interessante» dice la voce all’inizio del film. Le più belle sarebbero state raccontate in radio, la migliore sarebbe diventata un film.

Le ricerche

«Facendo ricerche – ha ricordato il regista Giovanni Piperno – Anna Villari ha ritrovato le storie. Dino Villari era un grande uomo di marketing, ideò il concorso che divenne Miss Italia o inventò la colomba per far produrre panettoni anche dopo Natale. Con Anna abbiamo deciso di portare le storie sul grande schermo». Nella pellicola, che dura circa un’ora, le immagini sono in contrasto con le parole, che narravano le tre storie vincitrici, che Piperno ha raccontato: quelle di Maria Andrea Giraudo Baretto, Donata Falci, Zefferina Bianco. «Col senno di poi – ha commentato il regista – non ne avrei fatte tre, ma Lucia Mascino, con la sua narrazione, mi ha salvato». Da sottolineare anche i collegamenti fatti con il videomapping proiettato dal vivo, non ricostruito, sui luoghi dove sono state girate le scene con il fantasma.

La collaborazione 

«Giovanni Piperno – ha ricordato l’attrice Lucia Mascino – mi ha chiamata chiedendomi di fare la voce narrante del personaggio. Invece degli annunciati due giorni, per ridare voce alle donne ce ne sono voluti molti di più». Anche per via dei tagli al testo, in alcuni casi reintegrato dalla stessa Mascino. «Le immagini e le storie – ha spiegato l’attrice anconetana – suggerivano che si doveva trovare un carattere forte, abbiamo pensato all’anima dei personaggi. Tutte le persone che abbiamo visto nei filmati avevano dentro dei grandi sorrisi aperti, sinceri, che oggi è difficile trovare. Non potevo essere solo la voce, dovevo immergermi».

Le storie

E così, come ha ricordato Piperno, Lucia Mascino ha reinserito piccole parti del testo delle storie. Quella principale di Maria, che dalla campagna va in città con la madre, trova lavoro, si inserisce nella società anche mondana e fa carriera, ma non si sposa, e alla fine decide di tornare nella sua cascina per farla crescere e prosperare. Oppure la storia di Donata, che ha viaggiato a lungo nel mondo, facendo la modella, poi sposandosi, e alla fine è tornata in Italia. Oppure quella di Zefferina, figlia di una donna violentata da suo padre, ma cresciuta da un altro uomo, di cui si è innamorata sua madre. Ognuna con le sue caratteristiche. Alla fine, né la storia di Maria, né quella di Donata o Zefferina hanno visto la luce, niente film: non fu girato a causa dell’avanzare della guerra.

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