Il vibrafonista fanese Pacassoni suona per Bungaro a Cartoceto, poi il volo a New York per registrare il disco con le due star del jazz John Patitucci e Antonio Sanchez

Bungaro con il vibrafonista fanese Marco Pacassoni
Bungaro con il vibrafonista fanese Marco Pacassoni
di Elisabetta Marsigli
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Venerdì 12 Novembre 2021, 16:32

FANO -Bungaro arriva a Cartoceto dopo aver attraversato lo Stivale con il suo nuovo album Entronauta e lo fa prevedendo per il delizioso Teatro del Trionfo, un magico concerto accompagnato dal vibrafonista fanese Marco Pacassoni, domenica 14 novembre alle 18,30.
Intimo e originale
“Entronauta Live - Duet” è un concerto «molto intimo e originale - spiega Pacassoni - dove accompagno Bungaro in una performance che racconta sia il suo ultimo disco che tanti altri suoi successi». La collaborazione tra il cantautore e il musicista fanese è nata quasi per caso: «Nel 2012 ricevetti una mail dal suo produttore, che mi chiedeva se ero interessato al tour di promozione di “Il valore del momento”. Da quel “momento” non ci siamo più lasciati ed è nata una bellissima collaborazione, oltre che una splendida amicizia». Il vibrafono è uno strumento che non viene spesso messo in evidenza, eppure è in grado di creare una magnifica atmosfera. «Il vibrafono ha appena compiuto 100 anni, - prosegue Pacassoni - ma è uno strumento che non si è abituati a vedere sul palco. Molti lo confondono con lo xilofono. Bungaro ha sposato totalmente questo suono e il mio lato artistico e dal 2012 mi ha sempre voluto al suo fianco, tanto da costruire anche questo concerto. Ultimamente poi, Tony (in arte solo Bungaro) ha introdotto anche la marimba nei suo dischi, in un percorso che lo sta portando verso le percussioni a suono determinato».

 
Lo strumento singolare
Uno strumento curioso il vibrafono, curioso e magico al tempo stesso: «Si avvicina molto al suono del pianoforte, ma viene suonato con 4 bacchette.

Il gioco visivo è spesso il 70% della performance musicale, perché da lontano sembrano 4 palline che si muovono all’impazzata sullo strumento, quasi come in un gioco di prestigio». Molto più conosciuto nel jazz, Lionel Hampton e Milt Jackson, sono ritenuti i più grandi vibrafonisti della storia del Jazz, sta diventando protagonista anche della musica pop. Per Pacassoni il fascino del vibrafono è stato amore a prima vista: «A fare il batterista mi sentivo in gabbia e siccome sono un fan del pianoforte, della melodia e composizione, l’unico strumento che univa queste cose era proprio il vibrafono: un pianoforte suonato con le bacchette». Pacassoni si è poi specializzato alla Berklee di Boston ed ora, insieme ai suoi colleghi, si è impegnato per far conoscere questo strumento a livello internazionale.


Le collaborazioni
A gennaio il musicista fanese volerà a New York per registrare il suo nuovo disco in trio con le due star del jazz internazionale come John Patitucci e Antonio Sanchez, mentre a marzo ha in programma un tour Europeo con il batterista latino, vincitore del “Grammy Award”, Horacio El Negro Hernandez. «Sono tante le collaborazioni che ho in corso, - conclude Pacassoni - ma con Bungaro è sempre qualcosa di speciale. Quando suono con lui mi emoziono particolarmente accompagnando dei brani così belli. Nei suoi testi, nella sua musica, è facile ritrovarsi ed essere coinvolti. Ne sono la prova i tanti messaggi che, posso testimoniare, riceve al termine dei concerti, le tante persone a cui Bungaro riesce a toccare corde molto profonde».

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