Ninchi al centro di un progetto per valorizzare il grande attore fanese Ruggeri: «Salviamolo dall’oblio»

Ninchi al centro di un progetto per valorizzare il grande attore fanese Ruggeri: «Salviamolo dall’oblio»
Ninchi al centro di un progetto per valorizzare il grande attore fanese Ruggeri: «Salviamolo dall’oblio»
di Elisabetta Marsigli
3 Minuti di Lettura
Martedì 3 Gennaio 2023, 06:40

FANO - Valorizzare uno dei più grandi attori del panorama italiano è lo scopo del progetto che si sta svolgendo a Fano, la città natale di Ruggero Ruggeri a cui Pirandello dedicò i celebri drammi “Sei personaggi in cerca d’autore” ed “Enrico IV”.


Il progetto


Il progetto del Premio Ruggeri è partito a maggio (grazie anche al prezioso contributo del Comune di Fano, Fondazione Carifano, Bcc Fano, Fondazione Teatro e Regione Marche) con il meeting internazionale su Pirandello e si è riproposto nell’ultima parte del 2022 con una prova d’attrice coordinata da Arianna Ninchi, in un laboratorio condiviso con Massimo Puliani, con gli attori Davide Simonetti, Giulia Bocciero, Anna Dall’Olio, Luis Marreiros, Francesca Marchionni e Luca Petrelli, con un epilogo previsto a maggio 2023. Da un premio di solito escono dei vincitori, ma con il premio Ruggeri di Fano gli attori hanno avuto una opportunità concreta di lavorare all’allestimento di un nuovo testo evocato da Pirandello, “La donna dal fiore in bocca”.


Il gruppo di lavoro


«I giovani attori e attrici, già avviati al professionismo, hanno creato un gruppo di lavoro, una sorta di anticamera di una compagnia - commenta soddisfatta Arianna Ninchi -. Li ho trovati disciplinati, appassionati, seri. Doti importanti, quasi quanto il talento. Ognuno di loro mi ha regalato qualcosa. Sanno che possono contare su di me, e io su di loro. E poi, mi sono completamente innamorata delle loro facce: hanno facce antiche, non saponette, per dirla con Carmelo Bene. Più sul personale, ho cercato di restare in ascolto, cosa che in generale mi riesce bene e Massimo Puliani, al momento giusto, ha tirato le fila della performance.

E credo che anche il pubblico abbia apprezzato il senso dell’operazione».


La stessa Ninchi condivide l’importanza di ricordare Ruggeri: «Quando l’ho nominato ad amici teatranti a Roma, dove vivo, ho constatato che di lui c’è un vago ricordo, persino tra i più colti. Fano si è data la stupenda opportunità di riportare alla luce l’importanza di questo interprete a partire dal teatro di Pirandello. L’iniziativa mi pare doverosa, oltre che fervida di conseguenze e molto moderna, per come è stata concepita. L’oblio è una brutta bestia e c’è sicuramente tanto da fare e va fatto».


Il teatro nel Dna


Erede della grande famiglia Ninchi, dal padre Arnaldo ad Annibale, Carlo e l’indimenticabile Ave, Arianna ha nel Dna il teatro di Pirandello, sin dalle tante interpretazioni del padre che amava essere ricordato proprio come un interprete pirandelliano. «Il suo “Non si sa come” è disponibile su YouTube, e ho invitato il gruppo fanese a vederlo, soprattutto per lo straordinario “monologo della lucertola”». Ora l’appuntamento è per maggio 2023 con questa masterclass teatrale: «Mi è rimasto un gran desiderio di cimentarmi in Pirandello da attrice. Ci siamo concentrati sul personaggio femminile evocato ne “L’uomo dal fiore in bocca”, ma che non parla, è muta. Una donna che non può parlare per me è un motivo di conflitto. Abbiamo scelto così di affidare la parola solo alle tre attrici, avendo però la consapevolezza di quanto il corpo in scena sia parlante e di quanto l’ascolto sia fondamentale, e non solo nella recitazione. Lavoreremo per proporre lo spettacolo per intero, con l’inserimento della donna, abbracciando così anche la fluidità di genere. Una bella scommessa».

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