"Fratto X" di Rezza e Mastrella
a Fano: teatro libero da ogni schema

Una scena dello show "Fratto X"
Una scena dello show "Fratto X"
di Silvia Falcioni
2 Minuti di Lettura
Martedì 19 Aprile 2016, 22:22
FANO - E' un teatro libero da ogni schema, che abbraccia le emozioni, fa ridere fino alle lacrime ma lascia anche un segno indelebile nel pubblico. Il Teatro della Fortuna è pronto ad ospitare il 20 aprile alle 21 "Fratto X", performance tra le più originali della storia dello spettacolo, inserita all'interno della 12° edizione della rassegna TeatrOltre, promossa dall'Amat.
 
Sul palco un istrionico Antonio Rezza porterà la sua irriverente comicità insieme a Ivan Bellavista, muovendosi in un "habitat" appositamente studiato per loro da Flavia Mastrella. La particolarità di "Fratto X" sarà quella di non avere un filo conduttore come una classica commedia, ma un insieme di flash, apparentemente scollegati tra loro, uniti da un nuovo linguaggio che si articola in spazi ed immagini. "Non c'è una linearità, perché questa limiterebbe chi viene a teatro - spiega Rezza - invece lasciamo che sia il pubblico a completare la storia. Il nostro lavoro non ha come scopo quello di trasmettere nozioni, ma di suscitare un'emozione". 

Ed è proprio sui sentimenti che giocano i pensieri e i movimenti sul palco. "Siamo performer, non attori - specifica Mastrella - perché vogliamo coinvolgere la parte emozionale di ognuno, cosa che non fa il teatro tradizionale, talmente legato alla razionalità da diventare quasi patetico". In questo contesto lo spazio assume un ruolo fondamentale, diventando immagine, comunicazione visiva vera e propria, tanto da integrare e supportare la narrazione. 

Uno spettacolo insomma definito "universale" dai due artisti, che precorre i tempi in cui si inserisce e prepara la strada a chi verrà dopo. "Sono gli altri in ritardo - risponde con un sorriso Rezza alla domanda secondo cui il loro modo di fare teatro è innovativo - Non tutti possono fare ciò che mettiamo in atto noi, non ci sono scuole per essere come noi, che rappresentiamo le urgenze ed esigenze personali". 

Il sodalizio lavorativo di Rezza e Mastrella è iniziato nel 1987 e ha portato alla realizzazione di 12 opere teatrali che per la loro particolarità sono riuscite a raccogliere un affezionato pubblico, tra cui sempre più giovani. Nonostante l'apprezzamento del pubblico, la ricettività dei teatri non è sempre scontata: "Non aspettiamo che ci chiamino i teatri - spiegano gli artisti - noi andiamo avanti e nel tempo è stato facile trovare i nostri spazi". 

Gli ingredienti che piacciono infatti ci sono tutti, partendo dalla comicità: "I nostri spettacoli fanno piegare in due dalle risate - concludono - l'ironia è devastante e scavalca la semplice comicità, arrivando a rappresentare le tragedie umane. Insomma, per molti far ridere indica una produzione povera di contenuti, secondo noi è tutto il contrario perché si muovono ragionamenti e fantasie". 
© RIPRODUZIONE RISERVATA