Le opere di Allegretto Nuzi e l'arte del Trecento tornano a Fabriano con la mostra “Oro e colore nel cuore dell’Appennino”

Il curatore Matteo Mazzalupi mentre illustra il trittico del 1358
Il curatore Matteo Mazzalupi mentre illustra il trittico del 1358
di Saverio Spadavecchia
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Venerdì 15 Ottobre 2021, 11:42

FABRIANO - Le opere di Allegretto Nuzi tornano a casa con la mostra “Oro e colore nel cuore dell’Appennino”, una esposizione che da ieri e fino al 30 gennaio prossimo offrirà uno sguardo unico sull’arte del ‘300 italiano. Una mostra unica nel suo genere che ha portato all’interno della pinacoteca Molajoli di Fabriano, una trentina di opere del grande Maestro prestate per l’occasione, fra cui undici tavole da musei stranieri. Opere da Berlino, Strasburgo, Avignone, dai musei Vaticani e anche dal Metropolitan Museum di New York e tante riscoperte e ritorni nella città dove Allegretto visse fino al 1373.
Tra i gioielli il trittico del 1358, ricomposto per l’occasione con il prestito della Madonna con Bambino in trono arrivato da una collezione privata finalmente ricongiunto con le altre due parti composte da Sant’Antonio Abate e San Giovanni evangelista e da San Giovanni Battista e San Venanzio provenienti dal vicino museo diocesano cittadino. Da Avignone uno dei capolavori del Maestro fabrianese, la Madonna con Bambino in trono con sei angeli arrivata in prestito dal Musée du petit palais di Avignone. Altro ritorno nella città d’origine quello del dittico della Madonna con Bambino (collezione privata) e della Imago Pietas (da poco all’interno dei musei civici di Pesaro) ed originariamente parte della collezione Fornari dispersa nel corso degli anni. Dal Metropolitan il prestito delle tre storie di San Giovanni Battista un’opera di Fracescuccio di Cecco (anch’egli fabrianese e contemporaneo di Allegretto). «Questa mostra è stata fortemente e tenacemente voluta dalla nostra Amministrazione – sottolinea il sindaco Gabriele Santarelli – ed è un regalo che viene fatto alla città di Fabriano e a tutti gli appassionati e gli amanti dell’arte». 
Curata da Andrea de Marchi e Matteo Mazzalupi, la mostra fabrianese è collegata anche l’esposizione su Ottaviano Nelli a Gubbio, a cura dello stesso Andrea De Marchi e Maria Rita Silvestrelli e promossa dal Comune di Gubbio e dalla Direzione regionale dei Musei dell’Umbria.

E proprio Andrea de Marchi, uno dei curatori ha voluto sottolineare l’importanza della prima mostra dedicata interamente al maestro fabrianese toscano di formazione, capace di creare un numero rilevante di opere diverse, dagli altaroli per il culto privato ai polittici di grandi dimensioni, a cicli affrescati. Soddisfazione espressa anche dalla politica regionale. «La mostra su Allegretto Nuzi sostenuta dalla Regione Marche – commenta l’Assessore regionale alla Cultura Giorgia Latini – proprio perché riunisce opere che provengono da diverse collezioni consentirà uno studio più approfondito sulla produzione di questo artista e sul contesto artistico fabrianese dell’epoca». La mostra è promossa dal Comune di Fabriano, Regione Marche, direzione Generale Creatività con la collaborazione dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti, Diocesi di Fabriano e Matelica con il contributo di Fondazione Carifac, Fabriano, Exibiz nonché con la collaborazione e l’apporto di diverse istituzioni italiane e internazionali. Orari di visita: dal martedì alla domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18.

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