Enzo ​Jannacci, i ricordi
in musica del figlio Paolo

Enzo ​Jannacci, i ricordi in musica del figlio Paolo
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Sabato 19 Aprile 2014, 12:52
MONTE URANO - Quelli che a volte ritornano e quelli che... non se ne sono andati e sono pi vivi che mai. Come Enzo Jannacci che il figlio Paolo fa rivivere in un ricordo vivido e lucente in una serata per intenditori e per chi Jannacci lo ha amato visceralmente.

E' piacere vedere in platea tanti giovani: Enzo Jannacci ha seminato buoni frutti. Il figlio Paolo, accompagnato da Stefano Bagnoli alla batteria, Marco Ricci al basso e Daniele Moretto alla tromba che, come diceva il padre, "fa molto orchestra", si presenta con tre pezzi strumentali, jazzati e suadenti che sono dedicati alla figlia Allegra, alla moglie Chiara ed all'America Latina, passione irrefrenabile. Poi è tutto un viaggio nella poetica e nella canzone di papà Enzo, con scorribande più verso lo Jannacci degli anni Sessanta che verso quello delle ultime stagioni, segnate anche dalla malattia pur in una mente lucida e creativa come poche altre. Ed allora arrivano in magica sequenza "Musical", "L'Armando", "Io e te", "Vincenzina" ed un medley dedicato al grande Beppe Viola, molto più che un giornalista, in cui Paolo fonde la chilometrica "Quelli che" con "E la vita, la vita", "Ci vuole orecchio", "Messico e nuvole".



Ancora la poesia di "Com'è difficile" di Tenco e "Sfiorisci bel fiore" e sorrisi, anche un po' amari, con "Vengo anch'io" e "El portava i scarp del tennis”, manifesto di un cantautore straordinario ed ancora amatissimo da un pubblico che applaude Paolo e celebra Enzo.
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