Icons, settanta scatti di Erwitt al Palazzetto Baviera di Senigallia

Icons,
Icons,
di Francesco Giorgi
3 Minuti di Lettura
Sabato 2 Luglio 2022, 08:10

C’è un Elliott Erwitt romantico che a metà degli anni Cinquanta cattura il bacio di una coppia in macchina a Santa Monica (California Kiss, 1955), la cui immagine viene riflessa dallo specchietto retrovisore della vettura. Sullo sfondo, l’oceano. C’è un Elliott Erwitt fotografo della storia, cronista delle diseguaglianze, dei personaggi celebri della società e dell’America profonda, quello di uno scatto in North Carolina, dove le leggi imponevano ai neri (colored) di abbeverarsi in rubinetti distinti rispetto a quelli dei bianchi (white) o quello del funerale di Kennedy, del diverbio tra Nixon e Krusciov o dei ritratti di Che Guevara, Kerouac, Marlene Dietrich e delle grandi star del cinema, una su tutte, Marilyn Monroe. E poi c’è il fotografo della commedia umana, l’Erwitt dei finali aperti, dei bambini e delle rappresentazioni dei cani, catturati in maniera antropomorfa. 

 
L’inaugurazione
La mostra “Icons” di Senigallia, inaugurata il 30 giugno, visitabile a Palazzetto Baviera fino al 16 settembre e curata da Biba Giacchetti e dallo stesso Erwitt, in collaborazione con SudEst57, offre al visitatore uno sguardo complessivo sull’opera del grande fotografo. L’esposizione, un’antologica composta da oltre settanta scatti, racconta uno spaccato della storia e del costume del Novecento, visto attraverso lo sguardo di un uomo che assomiglia molto alle sue fotografie, realizzate con coerenza espressiva e visiva, con una predilezione verso il bianco e nero, che secondo lo stesso Erwitt permette di veicolare al meglio il messaggio e contiene una capacità di sintesi maggiore rispetto alla fotografia a colori.

Nato a Parigi nel 1928 - questo luglio compie 94 anni - da una famiglia di emigrati russi, ha vissuto per un periodo a Milano per poi trasferirsi negli Stati Uniti dove, durante le sue incursioni newyorchesi a caccia di lavoro, incontra Edward Steichen, Robert Capa e Roy Stryker, che amano le sue fotografie al punto da diventare suoi mentori.

Dal 1949 viaggia in Europa e immortala realtà e volti in Francia e Italia. Presidente per tre mandati del Magnum Photos è riconosciuto, ad oggi, come uno dei più grandi fotografi di tutti i tempi, autore di libri (più di 45 volumi di fotografia), saggi giornalistici, film, programmi televisivi e campagne pubblicitarie. «Le opere esposte sono state selezionate da Elliott e da me insieme come le immagini più significative di tutta la sua vita, quelle che rappresentano il percorso della sua carriera. Per questo sono icone», ha spiegato Biba Giacchetti. «Abbiamo iniziato a comporre questa collezione 14 anni fa, seduti ad un tavolo pieno di fotografie a New York», ha continuato la curatrice.

In mostra sono presenti anche alcuni scatti più intimi e privati, come quelli della sua primogenita appena nata, osservata sul letto dalla mamma, oltre a una serie di autoritratti dell’artista. La mostra anticipa e accompagnerà il Summer Jamboree 2022, il Festival Internazionale di musica e cultura dell’America anni ’40 e ’50 più grande d’Europa, che da anni anima la città di Senigallia. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA