E.T. compie 40 anni: tanti auguri all'extraterrestre più amato del cinema che è anche un po' italiano. Era l'11 giugno 1982 quando nelle sale cinematografiche arriva un film "strano" destinato a conquistare generazioni di spettatori. Scritto e diretto da Spielberg, diventa supbito il film con il maggior incasso di sempre, record durato undici anni fino a quando Jurassic Park, un altro film di Spielberg, lo scavalca.
«E.T. Telefono casa» è la frase cult di uno dei film di fantascienza più famosi al modo che oggi compie 40 anni. Stiamo parlando “E.T. l'extra-terrestre”, diretto dal regista Steven Spielberg e scritto da Melissa Mathison che aveva nel suo cast una piccolissima Drew Barrimore. E.T. incassa oltre700.000.000 di dollari al botteghino internazionale e vince quattro Oscar nel 1983: miglior colonna sonora originale, migliori effetti speciali, miglior suono e miglior montaggio sonoro.
Per festeggiare i 40 anni dall'uscita nelle sale Italia Uno manderà in onda il film oggi in prima serata.
Considerato uno dei più grandi lungometraggi di tutti i tempi, il film racconta la storia dell’amicizia tra un bambino, Elliot, e una creatura extraterrestre. L'idea di creare il personaggio di E.T è del regista: si tratta del suo amico immaginario nato dopo il divorzio dei suoi genitori.
A 40 anni di distanza la storia dell'alieno dall'animo umano continua a incantare generazioni intere, ma forse non tutti sanno che se E.T. è così amato è anche merito del genio tutto italiano di Carlo Rambaldi: due Oscar ai migliori effetti speciali per Alien (1979) ed E.T. l'extra-terrestre (1982), oltre che l'Oscar Special Achievement Award per gli effetti visivi di King Kong.
Per la creazione dell’alieno, Spielberg diede alcune linee guida: E.T. avrebbe dovuto essere alto poco più di un metro, altezza bambino, con un collo telescopico e piccoli piedi grassocci. Dopo numerose proposte, nel 1981 Spielberg non era ancora riuscito a trovare il suo alieno protagonista e per questo chiamò Carlo Rambaldi, che aveva già collaborato con il regista in "Incontri ravvicinati del terzo tipo". Rambaldi riuscì a dare un corpo e un’espressività così unica da renderlo quasi umano e perfettamente credibile.
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