Uno screenshot ha riportato i commenti attribuiti a Stefano Gabbana (che ha denunciato un hackeraggio) secondo cui la Cina era definita «una mafia maleodorante, sporca e ignorante».
Il caso è iniziato con i video usati da D&G per promuovere la sfilata, giudicati molto stereotipati da molte persone online, e si è aggravato dopo che DietPrada, uno degli account di moda più seguiti su Instagram, ha pubblicato uno scambio di messaggi con Stefano Gabbana, uno dei due fondatori e stilisti del marchio, che esprimeva opinioni estremamente razziste e offensive verso la Cina. Gabbana e D&G si sono difesi soltanto qualche ora dopo, mentre sui social network la storia arrivava ovunque, dicendo che i loro account erano stati hackerati.
«Siamo desolati - ha scritto la casa di moda su Twitter - abbiamo rispetto per la Cina e il popolo cinese».